Hockey, rissa tra ultrà: 5 arresti

Vipiteno: gruppo di milanesi attacca un tifoso locale che resta ferito


Massimiliano Bona


VIPITENO. Cinque ultrà del Milano arrestati e un giovane tifoso del Vipiteno colpito alla testa e medicato all'ospedale: questo è il bilancio di una maxi-rissa al palaghiaccio sulla quale carabinieri e Procura stanno tuttora indagando. «Hanno pestato i nostri ragazzi con le cinture», accusa un dirigente dei Broncos. I fatti risalgono a venerdì sera, quando allo stadio di piazza Riedmann c'erano circa 800 tifosi, arrivati da tutta l'Alta val d'Isarco per assistere al match del campionato di A2 di hockey su ghiaccio tra Broncos e Milano Rossoblù.

«Agli ultrà meneghini - spiega l'ex presidente e attuale membro del direttivo del Vipiteno Thomas Ossanna - abbiamo riservato il settore ospiti. Da Milano sono arrivate poco più di venti persone e c'è stata subito qualche piccola schermaglia, ma nulla di più. I nostri supporter sono giovanissimi, tra i 15 e i 22/23 anni, ma in tribuna ci sono anche famiglie e bambini. La violenza, per fortuna, non ci appartiene».

La situazione era già critica a metà del secondo tempo (sul risultato di uno a uno), ma è degenerata all'inizio del terzo, quando il team di casa ha segnato il gol del due a uno. È successo tutto nel breve volgere di cinque minuti, non di più. «Un gruppetto di tifosi del Milano - prosegue Ossanna - ha lasciato il suo settore ed è andato a stuzzicare i nostri supporter». C'è stata qualche parola di troppo e, poco dopo, quasi tutti gli ultrà erano sotto la tribuna vipitenese.

«Alcuni tifosi del Milano - racconta Ossanna - si sono sfilati la cintura dei pantaloni e hanno iniziato a colpire a casaccio. Abbiamo subito avuto paura, perchè sapevamo che nel nostro settore c'erano minorenni e famiglie. Ne è seguita una rissa violenta e ad avere la peggio è stato uno dei nostri tifosi. Lo ha soccorso il medico sociale dei Broncos Peter Bacca, che poi l'ha mandato all'ospedale per le cure del caso. Da quanto mi risulta il ragazzo colpito ha già sporto denuncia». In base alle prime informazioni raccolte si tratta di un giovane del posto di 23/24 anni.

«Mi hanno riferito - spiega Willy Stofner, dirigente e addetto alla comunicazione dei Broncos - che il ragazzo dopo essere stato medicato in ospedale è andato direttamente dai carabinieri. In caserma avrebbe visto il suo aggressore, che nel frattempo era stato identificato e bloccato». Poco dopo la maxi-rissa i militari dell'Arma in servizio allo stadio sono riusciti a identificare i presunti responsabili dell'aggressione, che sono stati portati in caserma e arrestati. Agli ultrà, per ora, non è stato contestato il reato di lesioni, perché sul referto redatto al pronto soccorso pare non sia stata indicata la prognosi.

I carabinieri stanno facendo in ogni caso ulteriori accertamenti. Spetterà poi questa mattina al giudice per le indagini preliminari confermare o meno l'arresto dei cinque supporter meneghini, che dovrebbero essere d'età compresa tra i 20 e i 30 anni. Gli ultrà della squadra milanese si sono già resi protagonisti qualche anno fa di una rissa all'esterno del Palaonda di Bolzano. In quell'occasione, nel 2004, venne sequestrata un'arma da taglio e ci furono diverse denunce. Per quanto attiene la maxi-rissa di Vipiteno i Broncos hanno intenzione di chiedere scuse ufficiali e provvedimenti pesanti nei confronti dei tifosi violenti. «Ci sembra il minimo per quanto è accaduto venerdì sera - spiega Ossanna - anche perché questo genere di comportamenti non hanno nulla a che fare con lo sport, almeno come lo intendiamo noi».

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