«Holzmann-Benussi a caccia di poltrone»

Lega e Uniti per Bolzano all’attacco dopo il voto su Caramaschi: «Casapound incomprensibile, al traino di Giorgio»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Si consuma lo psicodramma della destra bolzanina. Ma soprattutto di quella storica. Perché la ferita inferta nella notte della fiducia a Caramaschi con Benussi che dice sì, Holzmann e Casapound in camicia hawaiana che dicono ni, viene da lontano ed è di quelle che non si rimarginano.

E che gettano sale su vecchie lacerazioni mai curate. «Adesso so che quello che ho sempre temuto - dice Kurt Pancheri, Lega della primissima ora - è terribilmente vero: tra Urzì, Holzmann e la Biancofiore non c'è speranza. Si odiano. Ma non solo politicamente. Per cui non basta che facciano un passo indietro, devono farne venti. Altrimenti non ce la faremo mai». E Alessandro Forest, di Uniti per Bolzano: «Qui facciamo finta di niente ma c'è un governo di centrosinistra appoggiato nei fatti dall'estrema destra. Altrove griderebbero allo scandalo. Solo che a Bolzano questo succede con CasaPound non col povero Verdini».

E Luigi Nevola (Lega): «Siamo stati troppo eleganti in campagna elettorale a non tirar fuori le relazioni che durano da decenni tra Holzmann e Puglisi Ghizzi e tra Benussi, il cosiddetto moderato, e i marciatori sul municipio in camicia nera...». Volano gli stracci a destra. E che stracci. E infatti i volti di Vettori, Giovannetti, Nevola, Forest e Pancheri nella conferenza stampa convocata all'impronta in municipio ieri mattina sono terrei. Non c'è Alessandro Urzì. Che già aveva scritto un comunicato di fuoco definendo i suoi ex camerati missini, a lungo compagni di viaggio, "traditori". Insiste Forest: «Devono tutto alla destra: onori, nomine, prebende, storia personale. E ora gettano tutto nella discarica». Non c'è soprattutto Mario Tagnin nella mattina delle accuse. Il candidato sindaco è stato a lungo nel mirino Svp. Come collettore di quella parte di "Bolzano sempre esclusa dal governo pur se maggioritaria" (parole di Cristoph Baur).

Tagnin, anche se a lungo tentato dall'operazione moderata, ha resistito alle lusinghe. Anche perché stretto dai suoi molto decisamente nelle ultime ore prima del voto . «Faremo opposizione noi 15 rimasti, nove nostri e i pentastellati», dice Carlo Vettori. «E Tagnin sarà il nostro leader" aggiunge Gabriele Giovannetti. Giovanni Benussi, in mattinata, aveva tentato di spiegare: «Comprendo di aver suscitato stupore, ma addirittura di essere accusato di alto tradimento per aver dimostrato la mia stima a Caramaschi come uomo retto... non come tesserato ma come bolzanino... mi pare esageratamente stolto». E l'ex sindaco insiste: «Prego i farisei della politica di non stracciarsi le vesti, sono felice di essere un uomo libero, libero da giochi di partito...».

Insomma, un endorsement personale. Ma il centrodestra non ci sta: «Un conto è un ragionamento umano un altro quello politico - chiosa il leghista Nevola - perché un voto di fiducia impegna politicamente anche davanti agli elettori di area, non si può risolvere tutto in amicizia».

Sconcerta, poi, l'uscita dall'aula di Casapound per non dover votare no. La percezione è che li si giudichi «eterodiretti da Holzmann». E in ogni caso «molto legati a Benussi. Adesso si comprende perché era stato il loro candidato sindaco alle precedenti elezioni». "Non condividiamo quasi nulla delle loro posizioni - dicono sconfortati Vettori e Nevola - ma li potevamo apprezzare per la loro coerenza politica. Per i loro valori. Ma adesso, che dobbiamo pensare?».

Giovannetti tenta un ragionamento di prospettiva: «Holzmann e Benussi hanno mostrato il loro vero volto ma noi abbiamo il dovere di rappresentare il 43% dei bolzanini che hanno votato centrodestra e Tagnin. Alcuni di questi elettori avevano magari anche votato Holzmann. E sono comunque di centrodestra. In consiglio la loro voce deve essere udita».

E via con le accuse. Dice Forest: «Avranno qualche presidenza delle commissioni. O una poltrona nei cda... Contenti loro». Il punto è di non ritorno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità