I «7 nani» di via Resia Un’amicizia di ferro che compie 60 anni

Nati e cresciuti a «pane e Sciangai»: un legame nato sui banchi di scuola, cementato tra le strade di Don Bosco


di Alan Conti


BOLZANO. “Sette nani” legati da un filo che li accomuna. Se per i protagonisti della favola di Biancaneve la cosa era abbastanza naturale essendo fratelli, quella che unisce i sette nani bolzanini è una storia tutta da scoprire. Loro sono Alberto Magri, Raimondo Dima, Claudio Marola, Michele Pierro, Roberto Culpo, Piero Cappellupo e Vittorio Bucciaccaro. In comune hanno un’amicizia decennale e compiono tutti 60 anni tondi nel 2014. Già perché tutti e sette sono coscritti del 1954 e si sono conosciuti addirittura alle elementari frequentando poi, da piccini a ragazzoni, i cortili di via Resia e del quartiere Don Bosco di una volta. La scuola? Naturalmente in piazza.

Cresciuti a pane e Sciangai, tutti nati bolzanini nel vecchio ospedale in Centro, ma tutti da famiglie originarie di quelle terre calabre e venete che tanto hanno contribuito alla città italiana negli anni ’40 e ’50. La vita, di solito, separa i percorsi delle amicizie fanciullesche e quelle che passano la strettoia degli anni sono fisiologicamente poche. Qui, invece, l’ettagono rimane bello formato grazie al contatto regolare, alla frequentazione o al calcio. Cinque di loro, infatti, giocano assieme nella Virtus Don Bosco e gli altri si uniscono nelle partitelle tra amici che si trasformano in scapoli contro ammogliati quando anche il gentil sesso fa capolino nelle loro vite.

Vario anche l’orizzonte professionale con Piero camionista, Vittorio impiegato al concessionario Centralauto, Alberto bancario, Roberto professore di ginnastica, Michele operaio alle acciaierie, Claudio responsabile di settore alla Würth e Raimondo commerciante di automobili. Va da sé che i sette festeggino gli anni pieni nello stesso periodo con un tradizionale evento celebrativo. Così nella sala polifunzionale di Cardano hanno organizzato la festa “Essonsessanta, Gran Galà dell’età di mezzo” con tanto di poster con Brontolo e gli amici messi in fila. Che poi alti non sono, ma neppure gnomi.

L’occasione, giusta, comunque, per unire tutte le famiglie formando un pubblico di oltre cento persone. Già, pubblico, perché sul palco si sono alternate performance irresistibili a momenti intensi con la musica e le parole a farla da padrone. Ecco, dunque, Alberto imitare Vasco Rossi oppure comparire in scena tre sorelle Bandiera tanto divertenti quanto poco accattivanti oppure la parodia di “Vieni avanti cretino”. Sui muri, invece, fumetti e fotografie celebrative. Palco anche ai più giovani con Nicole Dima, figlia di Raimondo, che ha letto una poesia scritta da Daniela, figlia di Vittorio. L’amicizia, insomma, che travalica le generazioni. Oltre alle risate, comunque, anche tanta musica di qualità con i chitarristi Michele e Alberto affiancati dal basso del fotografo Guido Perini che ha realizzato anche un piccolo book di ricordi.













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