I baristi ai vigili urbani «Controllate i circoli»

Secondo alcuni esercenti c’è chi lavora «senza rispettare leggi e regolamenti» Sottolineata anche «l’eccessiva tolleranza da parte del Comune»


di Bruno Canali


LAIVES. Alcuni gestori di bar della città di Laives sono preoccupati per alcune situazioni che giudicano irregolari nella gestione di esercizi pubblici e così hanno scritto al sindaco e al comandante della polizia municipale chiedendo interventi immediati. «Siamo preoccupati - scrivono nella lettera - per la piega che sta prendendo a Laives la situazione del commercio e in particolare degli esercizi pubblici. Stretti fra chi svolge l'attività senza opportune autorizzazioni e con l'apparente accondiscendenza del Comune, ci chiediamo se valga la pena alzarsi all'alba, andare a lavorare, pagare le tasse, rincorrere tutte le normative richieste a chi svolge l'attività in maniera chiara, trasparente e onesta. Per contro, vediamo che il Comune sponsorizza con soldi pubblici, anche nostri, attività svolte in maniera palesemente illecita, fomentando una situazione di concorrenza sleale. Ci sono associazioni - continua la lettera - che fanno servizio bar alla luce del sole, senza le necessarie autorizzazioni, normative da rispettare, dichiarazioni dei redditi da fare e magari, anche con contributi del Comune per gli affitti. Altro caso è poi quello di chi gioca sull'equivoco di una licenza che consentirebbe la sola vendita di bevande sfuse per esercitare, di fatto, l'attività di bar-panineria-enoteca che invece prevederebbe il rispetto di una serie di cose, il tutto condito" da presunte sponsorizzazioni del Comune, vedi il Festival 2014». La lettera termina quindi con l'invito ad intervenire subito per fermare questo stato di cose già nei prossimi giorni, altrimenti non si escludono altre opzioni per far terminare quello che viene definito «lassismo». Il controllo delle licenze spetta alla polizia municipale, che deve anche verificare se viene rispettata la tipologia di vendita contemplata dalla licenza stessa. Un circolo ad esempio, non può vendere bevande a chi non ne sia socio, così come c'è differenza fra una "bottiglieria" e un "vinoteca": la vinoteca, come ha risposto anche il sindaco ad una interrogazione, è equiparata ad un bar, mentre la bottiglieria è di fatto un negozio, dove si fanno certamente degustazioni, ma non mescita al dettaglio e inoltre, come un negozio deve rispettare gli orari di apertura e chiusura stabiliti.

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