I bastoni tra le ruote del rilancio

Mentre si cerca di far ripartire Maia, si preannunciano tagli ministeriali sul futuro dell’ippica nazionale


di Giuseppe Rossi


MERANO. Il futuro dell'ippica nazionale è segnato da una politica di tagli e sacrifici, tutta sangue e sudore, e a dettare le linee guida è direttamente il Ministero delle politiche agricole e forestali tramite decreto. E così mentre in città si parla di rilancio dell'ippodromo di Maia e delle scuderie di Borgo Andreina, a Roma si studia come ripianare il profondo buco nero da 97 milioni di euro lasciato dall'Assi/Unire nel bilancio del 14 agosto 2012, ultimo giorno di vita dell'agenzia prima della sua definitiva chiusura.

Quei 97 milioni sono il credito vantato dai vari ippodromi nazionali per i premi agli arrivi concessi e i finanziamenti promessi per la manutenzione delle strutture, fondi che hanno fortemente penalizzato anche la Merano Maia spa oggi in liquidazione. Quei debiti non svaniranno ma verranno rimborsati alle società di gestione degli ippodromi in tre rate dal 2013 al 2015.

Ma ci sarà una contropartita, e non di poco conto. Nei prossimi tre anni le corse al galoppo saranno tagliate a livello nazionale del 14%: 80 corse in meno quest'anno, 160 il prossimo e addirittura 203 nel 2015. Merano dovrà fare di tutto per schivare le punte affilate della forbice del Ministero. Questa operazione consentirà allo Stato di risparmiare 26,9 milioni. Doppio poi sarà il sacrificio chiesto al mondo del trotto, con 971 corse tagliate in tre anni e oltre 53 milioni di riduzione costi. Saranno salvati i cosidetti gran premi e il Ministero punterà alla concentrazione delle giornate ippiche. Un'incognita resta il futuro di tre impianti tra i più famosi: Tor di Valle, Milano Trotto e Agnano: se chiuderanno, il 50% delle corse (156) che lì si disputano, non verranno redistribuite ma tagliate.

Il decreto del Ministero, pubblicato nei giorni scorsi, oltre alla copertura dei 97 milioni lasciati dall'Assi detta anche le regole del bilancio del settore ippico per i prossimi tre anni: per quest'anno saranno a disposizione 250 milioni, dal prossimo si scenderà a 230. Quasi 10 milioni serviranno ogni anno per pagare il personale ex Assi, in parte trasferito al Ministero delle politiche agricole, 9 milioni andranno spesi ogni anno per le attività dell'ex ente mentre la fetta più corposa è destinata agli ippodromi. Quest'anno tra premi e versamenti alle società corse si spenderanno 231 milioni, che dal prossimo anno scenderanno a 210. In questa cifra sono compresi i premi per le corse (115 milioni), il corrispettivo per le corse e gli impianti alle società di gestione (62), spese per vigilanza e controlli antidoping (11), segnale televisivo (15), totalizzatore nazionale (3,5) e un fondo cassa da 16,5 milioni.

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