I consiglieri non rinunciano all'iPad

Berloffa: «Contro questo progetto solo demagogia, a gennaio si parte»


Francesca Gonzato


BOLZANO. «Andiamo avanti con il progetto dell'iPad, non ci facciamo condizionare dalla demagogia»: Paolo Berloffa (Unione per Bolzano) reagisce alle polemiche sui tablet gratuiti ai consiglieri comunali. Ma nella Regione Abruzzo si pagheranno l'iPad di tasca loro. Anche il consiglio regionale dell'Abruzzo ha deciso in novembre di dotare di tablet consiglieri e assessori. La motivazione è identica a quella prospettata in consiglio comunale a Bolzano: risparmiare la mole ingente di carta che viene consegnata a consiglieri e assessori tra delibere e allegati. A Bolzano l'obiettivo è anche evitare l'uso dei messi, che consegnano le convocazioni a casa ai 50 consiglieri. In Abruzzo i consiglieri hanno deciso però di farsi detrarre il costo dell'iPad dall'indennità. Nel consiglio comunale di Bolzano, dove non ci sono indennità ma un gettone di presenza da 120 euro a seduta, la grande maggioranza dei consiglieri reagisce con stizza alle polemiche. Il progetto vede impegnati il direttore generale Moroder, più i consiglieri Paolo Berloffa (referente per l'innovazione) e Paolo Bertolucci (Pdl). L'iPad verrebbe consegnato ai consiglieri e ritirato a fine legislatura, salvo versamento di un "riscatto" per acquisirne la proprietà. «Demagogia pura» è l'argomento usato per replicare alle polemiche di chi dentro il consiglio o fuori parla di iniziativa poco opportuna in tempi di attenzione ai costi della politica. Oltre a Guido Margheri (Sel), tra le voci critiche c'è Brigitte Foppa (Verdi): «Prima di dare il progetto per scontato, verifichiamolo con poche persone e vediamo se effettivamente ci sarà un risparmio. E' doveroso rivedere procedure arretrate come l'uso dei messi per la consegna a domicilio delle convocazioni. ma tutti ormai abbiamo una casella di posta elettronica cui fare riferimento». Berloffa replica che l'idea della semplice e-mail non sta in piedi e anticipa che non è cambiato nulla: «A gennaio partiremo con la sperimentazione su una decina di consiglieri volontari. I risparmi saranno consistenti. Moroder parla di circa 100 mila euro all'anno, contro una spesa iniziale di 46 mila euro e costi di manutenzione successivi di 15-20 mila euro all'anno. Quelle di Margheri e Foppa sono obiezioni ideologiche, allergiche a portare efficienza manageriale nell'istituzione. L'uso delle e-mail di casa non basta, perché serve un sistema unico, che possa interfacciarsi con il Comune». Sandro Repetto (Udc) chiede che «nella seduta dei capigruppo si porti con chiarezza lo schema dei risparmi possibili, altrimenti è una operazione difficilmente giustificabile». Fernando Pontecorvo è favorevole: «Possiedo un iPad, quindi non ne ritirerei un altro. E' demagogia pensare che i consiglieri dovrebbero comprarselo. Se passerà il progetto, i cittadini di Bolzano risparmieranno molto». Anche Ubaldo Bacchiega (Pd) si schiera a favore: «Iniziativa giusta, soprattutto per chi come me avendo problemi agli arti superiori si sentirebbe sollevato dal portare ogni volta in aula faldoni pesanti cartacei. Mi stupisce molto che il collega Guido Margheri che è presidente della commissione Politiche sociali non abbia potuto pensare anche a questo, ma a volte chi è nato imparato dimentica le sfumature». Irritata dalle polemiche anche Mariateresa Tomada (Pdl): «Bertolucci ha lavorato gratis al progetto, altro che costi della politica. Ineccepibile l'idea di evitare lo spreco di carta e destinare i messi ad altri servizi».

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