I consiglieri provinciali provano a regalarsi l’iPad

L’ufficio di presidenza riscrive la dotazione organica e spunta il tablet per tutti Widmann vuole raddoppiare l’ufficio legislativo: il Consiglio deve contare di più



BOLZANO. Ogni consigliere provinciale riceverà un iPad. Ci avevano provato i consiglieri comunali per «eliminare le comunicazioni cartacee» e ci hanno rinunciato per le polemiche. Tocca ora ai consiglieri provinciali, per i quali l’iPad figura come nuova dotazione che deve essere garantita dal Consiglio, insieme ai Pc, la carta, le stampanti, penne e forbici.

È la conseguenza del nuovo regime di finanziamento ai gruppi consiliari, che ha visto il consiglio provinciale adeguarsi al decreto Monti sui costi della politica. Da maggio è operativo il regolamento approvato dal consiglio provinciale l’8 marzo. I gruppi si sono visti diminuire drasticamente il finanziamento diretto, passato a 5000 euro all’anno per consigliere. In compenso, il Consiglio deve garantire gli stipendi del personale e tutto il materiale d’ufficio, prima a carico dei gruppi. L’ufficio di presidenza la scorsa settimana ha approvato la delibera con la «definizione delle dotazioni di attrezzature di ufficio e informatiche, strumenti di lavoro, servizi e materiale di consumo» per i consiglieri e i collaboratori. Ieri il documento è stato discusso nella seduta dei capigruppo con il presidente del consiglio provinciale Thomas Widmann. Nella lunga lista, tra il materiale da cancelleria, è spuntato l’Ipad per tutti i consiglieri, che si sommerà al Pc e al notebook già a disposizione di ogni eletto. Un Pc e un notebook sono previsti anche per ogni collaboratore, sempre a carico del consiglio. Perché anche un iPad, se già i consiglieri possono contare su Pc e computer portatile? È stato spiegato che l’obiettivo è ridurre al minimo la circolazione di documenti cartacei. Nella seduta dei capigruppo non sono state sollevate grandi obiezioni sugli iPad, ma si potrebbe arrivare a una compartecipazione alle spese per evitare ogni problema sull’eventuale, anzi scontato, uso privato del tablet che dovrebbe essere utilizzato, riassume Riccardo Dello Sbarba (Verdi) solo come strumento di lavoro. Widmann verificherà la possibilità di prevedere una sorta di abbonamento mensile a carico dei consiglieri. «E i telefoni?» ha provato a chiedere qualcuno. Nella lista di Widmann non erano presenti e la maggioranza dei capigruppo ha chiuso subito il discorso. «Beh, i telefonini no», conferma Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore). In Consiglio non si sta parlando solo di computer e cancelleria, ma anche della propria funzione. Widmann punta a un rafforzamento del ruolo del consiglio come ente legislativo. È la sua connotazione, ma la maggioranza schiacciante della Svp ha determinato finora una situazione in cui il Consiglio ratifica le leggi scritte dalla giunta provinciale. Il presidente provinciale Arno Kompatscher si è dichiarato a favore di un ruolo più forte del Consiglio. Widmann nelle scorse settimane ha parlato con tutti i gruppi in una serie di incontri riservati. Ha raccolto suggerimenti e ieri ha presentato la sua proposta. Il punto più forte è il rafforzamento dell’ufficio legislativo del Consiglio. Il suo obiettivo è effettuare 6-10 assunzioni. La proposta piace. «L’ufficio legislativo con quattro persone non riesce ad affiancare i gruppi nel lavoro di consulenza sulla stesura delle leggi», sottolinea Dello Sbarba. D’accordo Urzì: «È ora di dare più potere al Consiglio. Non possiamo essere solo quelli che mettono il bollino alle leggi della giunta».

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