I contadini protestano: «No al mercato del sabato»

Contestata l’Azienda di soggiorno che vuole nuove bancarelle in corso Libertà «Sarebbe solo concorrenza, almeno venga individuato un altro giorno»



MERANO. Il mercato dei contadini, anche se un po’ a scoppio ritardato, si schiera apertamente contro la decisione dell’Azienda di soggiorno di voler rilanciare la primavera meranese attraverso lo strumento di un mercato settimanale in corso Libertà. I contadini, inizialmente coinvolti nel progetto, ora vedono la scelta di posizionare 25 bancarelle artistiche create dal designer Martino Gamper a duecento metri dal loro insediamento tradizionale in via Galilei al sabato mattina come una aperta concorrenza e come un’operazione di ostilità nei loro confronti.

«Sono anni - afferma Josef Kröss, contadino di Lagundo, titolare di una delle bancarelle di via Galilei - che chiediamo al Comune di utilizzare l’area che circonda il castello Principesco per ampliare l’offerta del nostro mercato contadino agli artigiani. Ci è sempre stato risposto in Comune che non c’erano soldi e ora spuntano 140 mila euro per creare un mercato che si ispira ai nostri stessi principi, alla tradizione, alla naturalezza dei prodotti e alla originalità. Mi fa sorridere il fatto che da una parte il Comune ci allunga una mano, proponendoci di creare dei mercatini originali contadini anche in via Matteotti e nel quartiere Marlengo e dall’altra ce la toglie dimenticando i nostri vent’anni di attività in via Galiei».

Sulla stessa lunghezza d’onda Ulrike Trauning, referente per il mercato dei contadini. «Quando ci è stata presentata la proposta - spiega Trauning - non era tutto così chiaro come lo è oggi. Inizialmente abbiamo dato il nostro parere positivo, non era il momento giusto per agire. Ora invece abbiamo deciso di chiarire la nostra posizione. Lo faremo attraverso un manifesto e una raccolta di firme per avere il sostegno dei nostri clienti».

Il manifesto che dalla scorsa settimana viene pubblicizzato e distribuito durante il mercatino, accompagnato da una petizione popolare chiede all’Azienda di soggiorno di fare marcia indietro, ovvero di ripensare l’organizzazione del mercatino.

Tra le ipotesi che i responsabili hanno pensato vi è anche quella di utilizzare un altro giorno della settimana che non sia il sabato mattina.

La distinzione e l’opposizione così netta alla creazione di un mercatino il sabato mattina da metà marzo a metà ottobre in corso Libertà per attrarre turisti in centro nella città del Passirio arriva dopo un periodo di silenzio, nel quale i contadini erano stati più volte invitati a partecipare.

La stessa Azienda di soggiorno, oltre a impegnarsi sin da subito a promuovere assieme l’evento che in caso di iniziative separate, aveva tentato di inserire i contadini nel "Mercato meranese" del sabato mattina. «Ci hanno sempre presentato un progetto con i dettagli in scatola chiusa - ancora Josef Kröss - e quando la scatola è stata aperta era chiaro che di quel mercato non potevamo fare parte per non venir meno ai criteri di selezione che adottiamo noi».

Tra le tesi che dimostrerebbero l’assenza di concorrenza, l’Azienda di soggiorno inserisce il fatto che per la maggior parte le bancarelle di corso Libertà ospiteranno artigiani e non rivenditori di prodott i alimentari.

Una assicurazione che evidentemente al mercato contadino di via Galilei non bastano. (rog)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: l’interventismo serpeggia in Italia

I successi francesi, che hanno fermato i tedeschi sulla Marna, spingono Roma verso l’ingresso nel conflitto. Non al fianco degli alleati della Triplice, ma contro di essi, e contro l’Austria in particolare. Nessuno sembra rendersi conto di cosa è diventata la guerra moderna, una guerra di logoramento che divora senza sosta materiali, mezzi e, soprattutto, vite umane.

Lo scaricabarile

Emergenza casa: a Bolzano sono "fermi" 180 alloggi Ipes

Il vicesindaco Konder: «L’istituto troppo lento, bisogna coinvolgere anche cooperative e privati». Tosolini, presidente dell’Ipes: «Il Comune però non ha ancora deciso sulla destinazione delle aree di Oltrisarco

Attualità