I contrari: non serve l’uomo forte

La rabbia di Repetto. «Il Pd si dia una mossa». Gennaccaro e M5S: addio ricambio



BOLZANO. Repetto è arrabbiato con il Pd. La storia della candidatura di Durnwalder non può essere presa sotto gamba, dice il consigliere uscente: «Ho chiesto al Pd di reagire, di non essere in balia degli eventi. Carlo Costa è stato molto chiaro sul vostro giornale, per fortuna». Sandro Repetto l’altro giorno era a Don Bosco per annusare l’aria: «Tutte le settimane cerco di fare qualche puntata nei quartieri. A Don Bosco si parlava molto della possibile candidatura di Durnwalder». E cosa si dice? «Di tutto. Incontri persone che ti dicono “Durnwalder è un amministratore con i fiocchi, lo voterei come sindaco” e c’è chi si arrabbia con noi, “dove siete, cosa fate? Ci costringete a votare per un tedesco?”». Anche Repetto è piuttosto nervoso: «Non possiamo stare imbambolati a veder crescere questa candidatura, esposti al calcio mercato organizzato da altri. Su questa operazione ci sta mettendo la faccia Elena Artioli, che un giorno parla di una lista LiberalPd collegata al Pd e un altro giorno spinge per la candidatura dell’ex presidente provinciale, che era stato “pensionato” dalla stessa Svp. Noi abbiano una proposta? È meglio che ci organizziamo in fretta. Il caso Durnwalder è prima di tutto un problema della Svp, che dovrà chiarirsi, ma nel frullatore rischiamo di finirci tutti». Repetto sottolinea: «Basta pensare alla tangenziale che non c’è e alla arginale, che esiste solo grazie al Comune. Questo è stato Durnwalder per Bolzano». Angelo Gennaccaro, presidente della lista civica «Io sto con Bolzano» boccia l’operazione: «Non serve l’ennesimo uomo solo al comando. Per il futuro della città, immaginiamo una squadra di uomini e donne capaci di ridare speranza ai bolzanini. Ho grande stima per il lavoro fatto da Luis Durnwalder, mi auguro però che le buone intenzioni sul rinnovamento e il cambiamento non vengano travolte. Auspico infine, che i problemi politici, a tratti anche personali, interni alla Svp bolzanina, trovino una soluzione senza "l' aiutino" di un gruppo linguistico italiano, che di problemi ne ha già abbastanza a casa propria». Per il Movimento 5 Stelle l’ipotesi Durnwalder «è la conferma che il sistema è alla frutta. Il Movimento 5 Stelle è l’unico cambiamento possibile. In nome di una falsa ed effimera stabilità, si giustifica tutto: anche un ritorno di Durnwalder in politica in veste di sindaco di Bolzano. Non pago di 25 anni alla presidenza della provincia, una lauta pensione e quasi 200mila euro di vitalizio da restituire (che non ha intenzione di restituire), Durnwalder vorrebbe ora mettere le mani sul municipio di bolzanino. La notizia però non ci sorprende. I partiti politici tradizionali sono incapaci di rinnovarsi e a Bolzano come a Roma tutti sono in preda all’ansia di trovare un nome. Non un sindaco che amministri con la sua giunta in base a uno specifico programma, ma un deus ex machina che governi col pugno di ferro e sappia districarsi nella rete di alleanze e conoscenze».













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