I creditori della Zh: «Un rebus il fallimento»

Parla l’ingegner Giovanni Carlini, inserito nell’elenco per 98 mila euro «Era all’avanguardia, sono rimasto sorpreso. I miei soldi? Non ci conto più»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. «Per quella che è stata la mia esperienza personale, posso solo dire che il settore tecnico della Zh era di primo livello e che l’azienda mi ha sempre dato l’impressione di essere assolutamente ben gestita. Ancora oggi non so proprio come spiegarmi il crac che l’ha travolta e messa in ginocchio».

La testimonianza è di uno delle decine e decine di professionisti inseriti nell’elenco dei creditori in attesa di poter ottenere il pagamento delle proprie parcelle per i lavori svolti per l’impresa prima del fallimento. Si tratta dell’ingegner Giovanni Carlini di Bolzano.L’elenco dei creditori allegato alla pratica fallimentare lo segnala con un credito di poco superiore ai 98 mila euro.

«Per il momento ci ho fatto quasi una croce sopra ai quei soldi - puntualizza - spero di poterli ricevere prima o poi ma di fronte ad un buco finanziario di quelle dimensioni tutto dipenderà da quanto i curatori riusciranno a mettere sul mercato e ad incassare». La testimonianza dell’ingegner Carlini è chiarissima: «Non mi sarei mai aspettato che facesse la fine che ha fatto. Certo, non ho mai avuto conoscenze circa l’andamento finanziario, però per anni è sempre stata una impresa piena di lavoro e dal punto di vista tecnico era veramente ben organizzata, composta da collaboratori estremamente competenti, Difatti la maggior parte dei tecnici non hanno avuto problemi a trovare una nuova sistemazione professionale. Le persone sicuramente erano valide». Allora che cosa è accaduto? «Sinceramente non l’ho ancora capito, è sempre stata un’ottima impresa con cui ho lavorato molto volentieri» dice l’ingegnere che curava il settore della sicurezza nei cantieri e curava parte delle documentazioni in fase di appalto, sempre da un punto di vista cantieristico. «Si è lavorato tanto nel corso degli anni - dice ancora l’ingegner Carlini - ed il lavoro è sempre aumentato. Non so proprio dove possa essersi annidato il tarlo che ha portato ad un simile dissesto».

Sulla possibilità di ottenere quanto gli spetta sulla base delle ultime parcelle non pagate l’ingegner Carlini è cauto. «Dipende tutto da come procederà la fase fallimentare - dice - io non conosco lo stato patrimoniale dell’impresa e cosa potrà essere messo sul mercato.E’ un grande punto di domanda. Io per il momento su quei soldi ci ho fatto la croce sopra. Se poi un giorno dovesse saltare fuori qualcosa andremo a cena...» Nel frattempo l’iter fallimentare prosegue nella definizione dello stato passivo.

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