I governatori: un “corridoio” al Brennero

Kompatscher e Rossi lunedì da Alfano: noi gestiremo l’A22 ma serve un’organizzazione seria da parte dello Stato italiano


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Appello dei governatori delle regioni frontaliere di Bolzano, Trento e Innsbruck «per un coordinamento sui controlli al Brennero» decisi dall'Austria e che mettono a rischio l’economia dell’area. Arno Kompatscher, Ugo Rossi e Günther Platter incontreranno lunedì il ministro dell'Interno Angelino Alfano per discutere della questione. «Andremo a porre il problema e a fare in modo che ci siano le garanzie di una gestione coordinata», ha detto il trentino Ugo Rossi dopo l'incontro a Bruxelles con Nicola De Michelis, capo gabinetto della commissaria Ue alle politiche regionali Corina Cretu. «Le misure che l'Austria ha deciso ci preoccupano e rischiano di avere conseguenze molto pesanti». Consegnata anche una delibera nella quale si chiede «la garanzia che si tratti di provvedimenti temporanei, e che gli Stati nazionali si facciano carico di una gestione anche prima dell’arrivo sui nostri territori dei rifugiati».

Il traffico merci. I tre governatori intendono proporre ad Alfano «la possibilità di istituire dei corridoi perché le merci non si fermino. Noi mettiamo a disposizione la gestione dell’autostrada, ma abbiamo bisogno che ci siano risposte chiare e un'organizzazione seria da parte dello Stato».

L’appello degli imprenditori dell’Euregio. Sempre ieri c’è stata una nota congiunta dei tre presidenti degli industriali dell’Euregio (Bolzano, Trento e Tirolo) che hanno firmato un documento comune contro gli steccati al Brennero. «Nell’Euroregione Trentino-Alto Adige-Tirolo vivono 1,8 milioni di persone. Il pil pro capite raggiunge un livello di eccellenza di oltre 38 mila euro ed è di gran lunga superiore alla media europea. Anche il tasso di occupazione è tra i più alti d’Europa. Esportazioni per circa 18 miliardi di euro e 18 milioni di arrivi turistici all’anno sottolineano la centralità dell’internazionalizzazione. Serve una soluzione complessiva europea che rafforzi i confini esterni dell’Ue, promuova la compartecipazione solidale di tutti i Paesi europei e che intervenga a diminuire i flussi migratori attraverso il sostegno diretto dei Paesi di provenienza dei migranti. Non servono, invece, nuovi confini interni all’Ue e non possiamo rinunciare a quanto ottenuto per interessi individuali di singoli Stati. C’è bisogno di una nuova Europa con soluzioni concrete. Bisogna creare condizioni di vita dignitose, promuovere formazione e apprendimento linguistico dei migranti. È necessario anche aprirsi al potenziale dei nuovi cittadini».

La Lega rivuole i confini. «O l'Europa si organizza, o l'Italia deve chiudere subito i propri confini. Non tanto quello del Brennero quanto quelli a Sud ed Est da dove i migranti hanno accesso al nostro Paese»: è la richiesta della Lega che ha tenuto una conferenza stampa al Brennero sui controlli decisi dall'Austria, alla quale hanno preso parte tra gli altri il segretario regionale Maurizio Fugatti e il coordinatore delle valli Isarco e Pusteria, Massimo Bessone. «Mentre l'Europa fatica a prendere accordi comuni e alcuni Stati si tutelano, chiudendo i confini, l'Italia resta inerte, fingendo un falso quanto utopistico buonismo».

Un altro «no » a Dorfmann. Faccia a faccia a Bruxelles dell’europarlamentare Herbert Dorfmann con il vicecancelliere austriaco e presidente dell'Övp, Reinhold Mitterlehner.Quest’ultimo ha spiegato che – poiché la Turchia non ha ancora cominciato a rispettare gli impegni presi – il governo austriaco è stato costretto a intervenire in maniera attiva alle frontiere. «Quando i controlli alle frontiere esterne non funzionano bisogna proteggere i confini nazionali».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità