I grillini alla protesta «No Tav» a Trento

A guidare gli attivisti altoatesini saranno Rieder e Fortini. Köllensperger: «Qui i sindaci sono stati addomesticati»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sabato a protestare tra i «No Tav» in zona Novaline, a sud di Trento, ci saranno anche gli attivisti altoatesini del Movimento cinque stelle. Tra i volti più noti della politica locale hanno annunciato la loro presenza il candidato sindaco dei pentastellati Rudy Rieder e l’ex consigliera comunale Maria Teresa Fortini, che daranno man forte al deputato trentino Riccardo Fraccaro. «Manifesteremo in modo pacifico, senza ricorrere a tattiche violente, ma vogliamo batterci per far sapere alla gente che il Tunnel di base - sottolinea Fraccaro - è un’opera inutile sia per i costi che per i tempi. L’unica cosa giusta da fare è interpellare la popolazione, facendo ricorso ad un referendum. Non vogliamo che la protesta venga etichettata come un’iniziativa dei Cinque stelle, ma ci piacerebbe che Bolzano e Trento unissero le forze, in un’azione congiunta». Rieder, poi, è ancora più esplicito. «Il Tav/Bbt è il più grande cantiere europeo oggi attivo, un progetto che secondo le stime più aggiornate costerà la faraonica cifra di 53 miliardi di euro. Tutti soldi pubblici, ovviamente. Negli ultimi dieci anni i costi sono lievitati addirittura del 115%, ma è stato realizzato solo il 4% dell’opera, considerando che dal confine a Verona sarà scavato un sistema di gallerie di ben 640 chilometri».

I pentastellati mettono in dubbio la validità del progetto, che a livello europeo è considerato invece un modello. «Su incarico del Movimento cinque stelle il Politecnico di Milano ha stilato una valutazione, secondo la quale le previsioni sul traffico ferroviario lungo l'asse del Brennero non corrispondono in alcun modo alla realtà: sono stati sottostimati i costi e sopravvalutati i benefici. Il progetto Tav Brennero non ha quindi basi scientifiche valide». Viene tirato in ballo anche lo studio Public Health dell’Università di Innsbruck. «È chiuso in un cassetto da dieci anni, ma ha evidenziato che il progetto non servirebbe a ridurre il traffico di Tir sull'autostrada e l'inquinamento atmosferico rimarrebbe elevatissimo. Il Tav del Brennero è un ecomostro che bisogna fermare». Rieder mette sul piatto le possibili alternative: «Basta potenziare la ferrovia storica, oggi utilizzata al 30% delle sue capacità, incentivare il traffico merci ferroviario e disincentivare quello su gomma».

Il consigliere provinciale Paul Köllensperger a Trento non ci sarà ma ritiene sia giusto protestare: «I sindaci Svp in Alto Adige non reagiscono, sono stati quasi addomesticati. Ecco perché è giusto combattere e metterci la faccia assieme al movimento No Tav».

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