il voto sul megastore

I grillini: «Bisogna bloccare i consiglieri incompatibili»

BOLZANO. Il Movimento 5 Stelle si prepara alla battaglia in aula sul progetto Benko. Il consiglio comunale è convocato domani e giovedì per il voto sull’accordo di programma su via Alto Adige. In...



BOLZANO. Il Movimento 5 Stelle si prepara alla battaglia in aula sul progetto Benko. Il consiglio comunale è convocato domani e giovedì per il voto sull’accordo di programma su via Alto Adige. In prima linea sul «no» al progetto di megastore, appartamenti e hotel, i quattro consiglieri Rudi Rieder, Maria Teresa Fortini, Caterina Pifano e Alberto Filippi anticipano due mosse su voto segreto ed eventuali incompatibilità di alcuni consiglieri al voto. Sul voto segreto si potrebbe giocare l’approvazione o meno del progetto. Anticipa Filippi: «Se la richiesta arrivasse, proveremo a bloccarla, chiedendo che il consiglio comunale si esprima sulla richiesta». Quanto ai consiglieri, aggiunge Maria Teresa Fortini, «potrebbero esserci alcuni casi di incompatibilità. Ci stiamo documentando per vedere se è possibile bloccare il voto di consiglieri come Anna Pitarelli, Sandro Repetto e Luciano Giovanelli». Sul progetto, i consiglieri del M5S ieri hanno ribadito i loro argomenti: «Bolzano non ha bisogno di un altro centro commerciale e di altri 150 appartamenti di lusso. Il progetto provocherà lo strangolamento del commercio di vicinato, più traffico e inquinamento in centro. Non ci sarà incremento del giro di affari commerciale, semplicemente il potere di acquisto dei bolzanini verrà spostato da una realtà all’altra. Si punta sui clienti di fuori provincia, che non porteranno benefici alla città. Arriveranno, andranno al Kaufhaus e ripartiranno». Filippi riassume: «Siamo nel pieno di una crisi da saturazione. A Bolzano negli ultimi dieci anni 4993 alloggi nuovi e 10.679 garage». Aggiunge Filippi: «Esistono oltre dieci società Signa. A noi interessano il fondo di investimento Signa Fonds, collegato con la Global Basis Ltd dell’armatore greco George Economou, insieme al quale hanno dato vita alla Signa Kaufhaus Tyrol Beteiligung, con sede in Lussemburgo: è la società che dovrebba acquistare il Kaufhaus di Bolzano attraverso una Srl». Gli utili non verranno investiti sul territorio e anche il 90% degli incassi uscirà da Bolzano attraverso i negozi in franchising». Rieder ribadisce la propria teoria: «Ci sono capitali altoatesini parcheggiati in Austria che devono essere fatti rientrare? Questo progetto è interessante anche per investitori locali finora non emersi?».













Altre notizie

Attualità