I grillini: dall’affare Benko soldi solo per pochi

Rieder ha raccolto 520 firme contro il megastore e si scaglia contro la giunta «Manca una regia complessiva, l’iniziativa è privata e perderemo posti di lavoro»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Benko, tutta questa corsa al consumo, il cemento che non si ferma, il traffico... Spagnolli ci sentirà. E domani metteremo le cose a posto». Intanto Rudi Rieder, mette a posto le ultime rose. Il volto e la voce dei pentastellati è lì che lavora, tra i vasi del suo Floralpina, a metà di via Bottai. Nemico giurato di ogni grande opera, dall’aeroporto al megastore, Rieder ha messo a disposizione dei comitati in trincea le sue vetrine. Così che ogni tanto, ad ogni inizio battaglia, compaiono i tazebao in mezzo alle ortensie. E adesso? «Adesso c'è l'istruttoria pubblica. Domani all'Eurac. Racconteremo la nostra versione dell'affaire Benko. Del tipo: non è tutto oro quello che luccica...». Perché le 520 firme con cui i 5 Stelle, anima e corpo del "comitato civico" che ha scelto di richiedere per la prima volta questo strumento di consultazione e dibattito pubblico, sono soprattutto merito suo. E delle sue vetrine da combattimento urbano. Il Comune ha così indetto l'istruttoria sul Pru (il piano di riqualificazione urbana) di via Perathoner. Inizierà domani alle 15 all’Eurac. Fino a sera. Iscritti a parlare in 35, più di una ventina saranno i tecnici (architetti, giornalisti, attivisti) convocati per l'occasione dai grillini. Una vasta galassia che va dal Wwf al "Nostro Virgolo", dai comitati per il parco Stazione agli antimegastore di ogni latitudine, agli esperti climatici.

Più che un istruttoria pubblica, sarà un parlamento degli anti-Benko, no Rieder?

«Sbagliato. Sono iscritti a parlare l'assessora Pasquali, i consiglieri comunali, semplici cittadini».

Ma non ci sarà dibattito. Altrimenti ci sarebbero volute due settimane...

«Così ha detto il sindaco. Ma abbiamo a disposizione altre due date per esaurire gli interventi, il 23 e il 30 gennaio».

Perché l'istruttoria?

«La gente deve essere informata. E su questo progetto non lo è stata».

Ma è un anno che tutti ne parlano da ogni punto di vista..

«Ne parlano soprattutto gli interessati. Che hanno i mezzi per farlo».

Cosa direte?

«Che c'è il rischio che su un terreno di tutti, quello della stazione autocorriere, facciano affari solo in pochi. E i contrari a questo schema non hanno potuto mai parlare e spiegare bene le loro posizioni».

Che sono?

«Innanzitutto legate alla programmazione urbanistica. Non è possibile che Bolzano proceda a compartimenti stagni. Un intervento qui, un altro la. Dov'è la regia complessiva? E poi la contrarietà alla legge 55 che ha sottratto potere al Comune offrendo l'iniziativa ai privati».

Ma l'assessora Pasquali dirà: Benko voleva una cosa, io l'ho costretto a cambiare il progetto e a salvare il parco...

«Ma vuole fare un megastore in centro in un momento in cui, invece, occorrerebbe ridurre i consumi, non essere indotti a spendere di più. E ancora: fare quei volumi commerciali qui vicino significa attirare nuovo traffico. Dove metteremo le auto? E il commercio di vicinato? Benko dice che indurrà centinaia di posti di lavoro ma io dico che ne perderemo altrettanti».

Dopo mesi di discussioni, illustrazioni e convegni non è che su Benko, Oberrauch e tutto il resto non le sembra che tutti abbiano già parlato abbastanza?

«Chi ha mai sentito quello che invece diranno i nostri esperti austriaci, ad esempio, sui danni dei centri commerciali oltre Brennero? E dei problemi che ha creato Benko? Ben pochi immagino. Giusto quindi approfondire ancora».

Ma poi qualcuno dovrà pur decidere...

«Ma dopo aver ascoltato e valutato ancora».

Avevate chiesto che il soggiorno dei vostri tecnici fosse rimborsato dal Comune, no?

"«È vero. Era una questione di democrazia».

Ma il sindaco ha detto che si sarebbe creato un precedente pericoloso...

«Lui la pensa così. Noi, nel frattempo, oltre a caricarci il peso dell'organizzazione e delle firme ci pagheremo anche il soggiorno di chi verrà a parlare».

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