MERANO. A sollevare il caso è Giacomo De Vita di Merano 5 stelle, che punta il dito contro gli organizzatori del Mercatino di Natale, rei - a suo dire - di aver utilizzato piante in vaso (e quindi pini falciati) per addobbare tutta la zona. Almeno 200 alberi ammassati lungo le passeggiate hanno fatto storcere il naso a più di qualche ambientalista.

«Al Comune - attacca De Vita - voglio fare una domanda precisa: quanti pini e quanti abeti sono stati ordinati per addobbare il lussuoso tempio di Natale sul Passirio? Non è una vergogna questo scempio mentre si fa bella mostra di un bosco, fatto di pini falciati, sostenendo che il nostro bosco cresce?».

Secca la replica del vicepresidente dell’Azienda di soggiorno e assessore comunale Andrea Casolari: «È una polemica strumentale, che francamente trovo fuori luogo. L’anno scorso siamo stati i primi a fare la raccolta differenziata e quest’anno, proprio come gli altri Mercatini dell’Alto Adige, abbiamo completato l’iter per ottenere per la prima volta la certificazione di “green event” che conferma la nostra attenzione per l’ambiente in assoluto e per questa manifestazione in particolare. Quegli abeti sono destinati al compostaggio come avviene in qualsiasi altra città del mondo, dalla Scandinavia in giù».

Ancora più dettagliata l’analisi della direttrice dell’azienda di soggiorno di Merano Daniela Zadra, che respinge l’attacco dei pentastellati meranesi al mittente .

«Abbiamo ordinato questi abeti con uno spirito assolutamente ambientale, senza danneggiare in alcun modo la natura. Ad occuparsene è stata la Giardineria comunale che ha scelto, di proposito, alberi che rientrano nel piano di sfoltimento dei boschi altoatesini. Nessun mistero, dunque». In totale gli alberi destinati ai Mercatini, in Alto Adige, sono stati un migliaio. «La nostra provincia, negli ultimi anni ha aumentato considerevolmente il suo patrimonio boschivo».