I mediatori “a domicilio” per una vera integrazione

La Comunità comprensoriale pusterese ha fatto il punto sulla consulta Innovativo il servizio, per traduzioni, a disposizione di enti pubblici e per i privati


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. Quando si giunge in un Paese straniero, tutto è sconosciuto: la lingua, la scuola, i cibi, le leggi, la storia e le tradizioni. Quest’esperienza la fanno anche tutti gli stranieri, in particolare gli extracomunitari, che arrivano in Alto Adige in cerca di un lavoro o semplicemente di una condizione di vita migliore, rispetto a quella esistente nella loro nazione, per sè e la propria famiglia. Condizioni che la popolazione altoatesina si è costruita nel tempo ed è proprio per questo che, infatti, che negli ultimi anni l'Alto Adige la val Pusteria sono diventate aree che vedono aumentare di anno in anno il numero degli immigranti. Si tratta in gran parte di persone che vi cercano o vi sperano di trovare una nuova patria, mentre il compito delle amministrazioni locali è quello di fare in modo che questa loro ricerca venga resa più facile e meno impattante.

A questo scopo è stata chiamata in vita. per iniziativa della Comunità comprensoriale pusterese, la Consulta per l'ìntegrazione, composta dagli assessori competenti di tutti i 26 comuni consorziati e che proprio recentemente si è riunita in un incontro convocato per la presentazione delle linee guida, di un opuscolo e di alcuni impulsi per rendere maggiormente efficace ed effettiva l'integrazione stessa.

Le linee guida che sono state presentate sono in sostanza quelle elaborate dal Consorzio dei comuni, dall'Organizzazione per un mondo solidale e dalla Casa della solidarietà, mentre sempre in occasione di questo incontro sono stati soprattutto illustrati i caratteri fondanti, gli obiettivi e le motivazioni sulle quali si è fondata la redazione dell'opuscolo.

Oltre alla parte generale, anche l'integrazione in loco ha rappresentato una parte importante della seduta e in quest'ottica è stato elaborato e presentato anche un programma di formazione incentrato sugli aspetti pratici, finalizzato inoltre a migliorare, sviluppare e indirizzare i processi interculturali locali. E come ulteriore risorsa a disposizione delle amministrazioni, ha sottolineato Tatjana Simic, presidentessa dell'associazione Interkult, vi sono le figure dei mediatori culturali , i quali possono essere richiesti e utilizzati come traduttori da enti pubblici, da organizzazioni private e da aziende locali.

Anche Edina Nonn, responsabile del Centro di consulenza per immigrati InPut della Val Pusteria, ha illustrato ai partecipanti l'attività del centro, riferendo come, nel 2012 si sia potuto constatare un crescente interesse, da parte dei migranti, per i corsi di formazione e i corsi di apprendimento linguistico loro offerti.

Da parte sua, concludendo l'incontro, il presidente della Comunità comprensoriale pusterese, Roland Griessmair, ha quindi sottolineato la necessità di sviluppare nuovi concetti e nuove idee per l'integrazione, garantendo che anche in futuro i Servizi sociali della Comunità assisteranno e affiancheranno i comuni interessati con idee e proposte.

«Tutto resta però - ha concluso Griessmair a sottolineare la necessità d’impegno - un sostegno all'autoaiuto cui gli stessi migranti sono chiamati».

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