I medici: Asl e Provincia, un palleggio indecente

Pesante critica dal segretario degli ospedalieri dell’Anaao Claudio Volanti . «Il Comitato di riordino clinico scaduto da mesi e mai riconvocato»


di Orfeo Donatini


BOLZANO. Sanità altoatesina in ansia in attesa dei tagli che che entro l’autunno si abbatteranno su spese, servizi, dirigenti amministrativi e primari.

«I tagli programmati sono ingiustificati e prendersela con la sanità non è una strategia che può servire a qualcuno - torna all’attacco Claudio Volanti, il segretario dell’Anaao, il sindacato dei medici ospedalieri - e se il governo non cambierà ottica andremo inevitabilmente verso uno sciopero con grande manifestazione a Roma, già programmata per fine settembre».

Ma Volanti va poi subito oltre: «Stiamo vivendo davvero delle giornate dell’assurdo con il direttore generale dell’Asl che non si sbottona su nulla e la Provincia che fa lo stesso. Ma noi, come cittadini prima ancora che come operatori della sanità, abbiamo diritto di sapere che cosa accadrà sulle nostre teste».

«E devo dire che invece - prosegue Volanti - il palleggio cui si assiste in queste ore fra dirigenti dell’Asl e dirigenti dell’assessorato è davvero uno spettacolo indecente. Stiamo affrontando una stagione difficilissima che avrebbe bisogno di chiarissime e lungimiranti linee guida sulla base delle quali poi i manager siano chiamati ad elaborare precisi piani operativi di riforma e ristrutturazione del comparto. Invece non è proprio così su tutto il fronte; si ha la netta sensazione che la preoccupazione di tutti i protagonisti sia solo quella di scaricare le responsabilità su qualcun altro».

«Basterebbe citare alcuni casi - prosegue Volanti - come quando in passato ad esempio non si è voluto intervenire a San Candido ove avrebbe dovuto essere chiuso il reparto di ostetricia che cura non più di 200 parti all'anno. Il ministero pose la soglia minima prima a 500 poi a 1000 ma in Alto Adige la Provincia non volle intervenire solo per questioni di consenso elettorale. Così come non ha senso prevedere un centro di ricerca per la riabilitazione neurologica a Vipiteno ed intanto a Bolzano non si riesce a risolvere il problema del Pronto soccorso».

Infine il segretario del potente sindacato dei medici ospedalieri cala l’affondo: «Stiamo assistendo ad un vero e proprio deserto di idee tanto che anche sul tanto declamato comitato per il riordino clinico stiamo registrando un’inerzia davvero colpevole: è un organismo scaduto ormai da mesi che ci si ostina a non rinnovare e tantomeno a riconvocare. Con il risultato che non c’è nemmeno uno straccio di criterio da seguire e sul quale confrontarsi. Invece è sempre più evidente questo gioco allo scaricabarile che sta creando una condizione di incertezza gravissima che rischia di avere ripercussioni pesanti anche sulla qualità dei servizi erogati».

E fortissimo è il malumore che serpeggia soprattutto fra i primari fra i quali è ormai aperta la corsa a quella sorta di “roulette russa” per indivinare quali saranno i reparti destinati a saltare e con essi anche i loro dirigenti considerato che la norma della Spending review pare abbia una valenza preponderante su qualsiasi contratto, seppur da dirigente, quale è quello dei primari.

E così le telefonate si incrociano, le ipotesi si sprecano, il confronto fra i dati operativi di ciascun reparto nelle sette strutture ospedaliere provinciali è - si fa per dire - il “gioco” più gettonato di Ferragosto.

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