I negozi dopo la variante: «Non ci abbiamo rimesso»

Il tracollo di clienti che si temeva spostando il traffico dal centro non è arrivato Il bilancio positivo degli esercenti: «È vero, ci aspettavamo molto peggio»


di Bruno Canali


LAIVES. Sono trascorsi oramai sette mesi da quando è stata aperta al traffico la nuova variante alla statale 12 in galleria alle spalle della città di Laives.

Prima dell'esordio, come era prevedibile, c'era stato un costante dibattito, dentro e fuori il municipio, relativamente alle conseguenze che questa svolta epocale per il traffico avrebbe portato anche al comparto commerciale cittadino. Diversi operatori infatti temevano che lo spostamento del grande traffico di transito di via Kennedy (sulla quale si affacciano buona parte degli esercizi commerciali della città), avrebbe decretato la crisi definitiva delle attività cittadine. Dei 25mila mezzi che mediamente transitavano ogni giorno lungo via Kennedy, oggi se ne vedono più o meno la metà. Però, a sorpresa, il "ko" non c'è stato, non almeno nella misura temuta e per tutti. Così, a distanza di sette mesi dall'evento ecco il commento di alcuni esercizi fra i più rappresentativi, quelli che, verosimilmente, potevano trarre guadagno dai flussi di transito oltre che dalla cittadinanza.

Franco Manzana è il titolare del bar "Nazionale", il primo che si incontra entrando da sud a Laives: «Tutto sommato - afferma Manzana - con l'apertura della variante in galleria io non ho subito quel tracollo di clientela che ci si poteva immaginare; certamente qualche colazione in meno c'è, proprio perché i lavoratori che vanno e vengono dalla zona industriale a sud di Laives e non abitano in città, non passano per via Kennedy ma imboccano la galleria. Però nulla di preoccupante». Poche decine di metri più avanti e si incontra il tabacchino - rivendita di Andrea Peviani, una delle tipologie commerciali che lavorano molto proprio sui passaggi. «Se devo essere sincero - spiega Peviani - anche con l'apertura della variante in galleria il lavoro per me non è diminuito se non di qualche unità». Stesso discorso anche da parte del dottor Luca Puce, titolare dell'unica farmacia di via Kennedy: «Nessun tracollo di clientela - afferma - ma anzi, direi che qualche cosa come lavoro abbiamo addirittura guadagnato. Ritengo per il fatto che adesso la via è più vivibile e si trova facilmente parcheggio». Una nota dolente invece arriva dall'altro capo della città, dal tabacchino-rivendita di Marina Bertinazzo: «Sicuramente ci siamo accorti dell'apertura della variante - dice la titolare - e da quel momento vendiamo ad esempio una trentina di quotidiani in meno ogni giorno. Prima invece, diversi automobilisti di passaggio si fermavano per prendere giornale e sigarette e poi il caffè al "Casagrande" qui di fronte. Speriamo almeno che il Comune abbia definitivamente accantonato l'idea della Ztl, perché sarebbe ancora peggio».

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