I pensionati più giovani e ricchi d’Italia 

Percepiscono 710 euro in più all’anno rispetto al resto del Paese. Ma le donne continuano ad essere penalizzate


di Davide Pasquali


BOLZANO. In Alto Adige si inizia a lavorare presto, negli anni i contributi vengono versanti con maggiore regolarità, si va in quiescenza prima che altrove (in media a 62,5 anni nel privato, a 60,9 nel pubblico) e la pensione media è superiore del 4% rispetto al resto d’Italia. In media, ogni pensionato della provincia di Bolzano incassa 710 euro in più all’anno rispetto al pensionato italiano medio. Sono i dati salienti contenuti nella relazione annuale Inps per la provincia di Bolzano, illustrati ieri mattina dal direttore regionale Marco Zanotelli; fotografano una situazione economico-previdenziale se non rosea per lo meno alquanto solida, affatto differente da quella nazionale e che permette di essere decisamente ottimisti per il futuro, anche se l’invecchiamento progressivo della popolazione anche in Alto Adige è destinato a pesare moltissimo sulla società.

Flussi. Il flusso finanziario gestito dall’Inps in provincia è formidabile: 4,6 miliardi di euro l’anno, con spese e introiti che in pratica si controbilanciano. Attualmente, in provincia l’Inps eroga 155.488 pensioni, con una variazione rispetto all’anno passato dello 0,5%. Potrebbe sembrare poco, ma su una spesa pensionistica complessiva di 2,18 miliardi di euro, fra 2017 e 2018 c’è stato un aumento degli esborsi di ben 80 milioni.

Web. Buoni i risultati dei servizi di e-government, con 76 mila accessi al servizio Net.Inps da parte di utenti, imprese, patronati ecc., mentre 17.500 sono stati i contatti telefonici. Addirittura 180 mila i pin rilasciati dall’Inps fino ad ora per permettere agli altoatesini di gestire pratiche online evitando code e scartoffie cartacee.

L’impatto finanziario Inps. In provincia è imponente: i trattamenti pensionistici e di integrazione al reddito formano l’11,5% del prodotto interno lordo altoatesino. Il sistema risulta sostenibile dato che la spesa pensionistica Inps sul Pil risulta del 10,1%. Il sostegno all’occupazione, al reddito, alla famiglia e alle imprese, considerando la spesa sul Pil, raggiunge l’1,4%.

Bimbi. Una novità rispetto al passato riguarda le politiche di sostegno alla genitorialità. Nel 2017 si sono erogati 6.274 premi alla nascita (800 euro a bimbo), 1.076 assegni di natalità (i cosiddetti bonus bebè) e 583 bonus asilo nido.

Povertà. Passando alle misure di contrasto alla povertà, al 31 maggio 2018 le domande Rei, ossia per il Reddito di inclusione, sono state soltanto 282, un dato che il direttore regionale Zanotelli ritiene decisamente basso e indice di una situazione economica generale alquanto positiva.

Anziani. Ma qual è l’impatto dell’invecchiamento demografico sulla protezione sociale? Se nel 1980 la speranza di vita alla nascita era di 69 anni per i maschi e di 77,8 per le femmine, oggi siamo passati agli 81,3 anni per gli uomini e agli 86,2 per le donne. Sia l’indice di vecchiaia che l’indice di dipendenza degli anziani, ossia il rapporto percentuale tra popolazione con 65 anni e più e la popolazione tra 0 e 14 anni, e il rapporto percentuale tra popolazione con 65 anni e più e popolazione attiva (15-64 anni), risultano indicatori migliori in Alto Adige rispetto al resto d’Italia. Ciò sia ora che nelle proiezioni al 2030 e al 2050. Al di là dei complessi calcoli e schemi tecnici, come spiegato dal direttore Inps, ciò significa che in Alto Adige la popolazione è più giovane e inizia a lavorare prima rispetto al resto d’Italia. Due aspetti che favoriscono il sistema pensionistico.

Numeri. Nel 2018 i trattamenti pensionistici messi in pagamento ogni mese sono 155.488, di cui le prestazioni pensionistiche di natura previdenziale sono 153.092 mentre quelle di natura assistenziale assommano a 2.396. La spesa complessiva per le pensioni altoatesine assomma a 2.181 milioni di euro. I nuovi trattamenti pensionistici liquidati nel corso del 2017 sono stati 6.934, di cui 6.730 pensioni previdenziali e 204 assistenziali.

Tipologie. Considerando i dati disaggregati per tipologia, le pensioni di vecchiaia sono 92.839 ossia il 71,2% del totale. Quelle di invalidità sono 6.268 (4,8%). Quelle ai superstiti, ossia le cosiddette pensioni di reversibilità, sono 28.868, pari al 22,1%. Le pensioni sociali sono 2.396 (1,8%). In totale, gli assegni erogati sono 130.371.

Differenze. Ancora notevoli sono le differenze di genere, che si possono evincere anche solo considerando i nuovi pensionati, ossia quelli più recenti. Indagando il settore privato, l’importo medio delle pensioni per le donne è di 777,3 euro contro i 1.370 euro degli uomini. Il divario non vale per le pensioni ai superstiti; vale però per quelle di vecchiaia, di invalidità e per le pensioni sociali.

Donne penalizzate. Ma le differenze valgono ovviamente a maggior ragione se si considerano tutte le pensioni erogate. Il dato cartina di tornasole: in media, in Alto Adige, una pensionata donna percepisce 989 euro di assegno mensile, mentre il corrispettivo percepito da un uomo è di 1.305 euro. Il reddito annuo medio è di 14.836,20 euro per le femmine e di 22.207 euro per i maschi. Le pensionate femmine sono 66.660, contro 58.764 uomini.

Più ricchi. Un dato certamente illuminante sul fenomeno pensioni in Alto Adige riguarda il reddito pensionistico medio annuo. Se in Italia un pensionato porta a casa un reddito pensionistico medio di 17.580,06 euro, in provincia di Bolzano siamo a 18.289,59 euro. Si tratta di un maggior reddito medio annuo rispetto a quello nazionale del +4%, il che corrisponde a 709,53 euro in più. Ovviamente in media. E ovviamente tenendo conto che in Alto Adige la vita costa più che altrove. Un dato comunque confortante riguardo alle condizioni economiche di contorno, decisamente migliori rispetto al resto d’Italia.

Ricchi e meno ricchi. Infine, da considerare le pensioni per fasce di assegno percepito. La fetta maggiore, 22.877 pensionati, percepisce un assegno compreso fra 500 e 749,99 euro. Il contraltare sono i 9.817 pensionati con assegni superiori ai 3.000 euro.













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