Fenomeni

I pesci-gigantidel lago di Monticolo

di Davide Pasquali

Pericolosa la carpa argentata di Monticolo? «Per carità, no. Come tutti i Ciprinidi non possiede denti, ma solo denti faringei, in gola. E poi si tratta di un pesce filtratore: si ciba solo di plancton». Non mangia piante, men che meno carne umana. Lo spiega l’idrobiologo Massimo Morpurgo, del Museo di scienze naturali. Possibile che sia lungo due metri e mezzo? «Le carpe avvistate a Monticolo o pescate nel 2003 a Caldaro non superano il metro e quaranta», precisano dall’ufficio Caccia e pesca.



Nonostante le rassicurazioni di biologi e tecnici provinciali, Florian Berti, il nuotatore bolzanino «spaventato a morte» da un incontro-scontro con una carpa argentata nel lago grande di Monticolo, è convintissimo: «Secondo me era lunga almeno due metri e trenta, per un peso di almeno ottanta chilogrammi». Precisa di conoscere a menadito lo specchio lacustre, Florian. «Da anni ci andavo a nuotare - racconta - e al lido tenevo anche la mia canoa. L’ho venduta dopo che l’enorme carpa argentata mi ha colpito e morso. Non voglio più saperne di remare o nuotare lì, troppo pericoloso».
 «L’ho vista benissimo», tiene a precisare, nel timore che qualcuno possa non credergli. «Ogni giorno, verso le 14, passa davanti alle roccette. Non quelle alte, da cui ci si tuffa. Ma quelle più a sud, all’altezza della curva della passeggiata lungo lago. Chi non ci crede, vada a filmarsela. Quando affiora, ti si ghiaccia il sangue nelle vene».
 «È pericolosa - chiosa Florian Berti - e secondo me dovrebbero eliminarla; ma i pescatori del luogo non vogliono saperne, hanno paura a caricarsela in barca». Pare temano di scuffiare, ossia di capovolgersi. «L’unica per prenderla, sarebbe forse dotarsi dell’attrezzatura con cui si catturano i pesci siluro sul fiume Po. Oppure andar giù, sott’acqua, con una fiocina. O magari, usare una rete».
 Berti non ha un buon rapporto col lago di Monticolo. Ce l’aveva in passato; ma poi, dopo aver cozzato con la canoa contro il cadavere di un suicida, l’anno scorso, e dopo il pescione di quest’anno, non vuole più saperne. «Anche perché le carpe enormi non sono una, ma molte di più.
 Per far luce sull’accaduto, l’unica è sentire il parere degli esperti: l’idrobiologo Massimo Morpurgo, responsabile degli acquari al Museo di scienze naturali; e Andreas Meraner, dell’ufficio provinciale Caccia e pesca. Nessuno dei due si sente di smentire le parole di Berti.
 Morpurgo però è uno scienziato. Non gli si può chiedere se ci crede o meno. Lui dubita, per mestiere. E parla di dati, statistiche, caratteristiche: «La carpa argentata è un Ciprinide, non dotato di denti. Dunque, non è in grado di mordere. È un filtratore: filtra l’acqua per trattenere il plancton. Non si ciba di alghe o di altri animali. Escludo che possa aver attaccato una persona. Può darsi si sia avvicinata, e abbia toccato il nuotatore, che così si è spaventato». Nessun pericolo, dunque. «Certo - precisa il biologo (ed esperto sub) Morpurgo - se la si avvista mentre ci si trova in mezzo al lago, il pericolo potrebbe essere quello di farsi prendere dal panico. Ma in sé il pesce è innocuo». Sufficiente, dunque, non agitarsi.
 Di identico avviso anche Meraner: «Pesco a Monticolo da anni. I pescatori del luogo sanno di questa carpa argentata; la si vede spesso dalla riva. Si tratta di un unico esemplare, della lunghezza di un metro e trenta. Peserà una quarantina di chili. Le altre sono più piccole: si tratta di carpe erbivore, altrettanto innocue». Innocue come le altre specie di pesci presenti nel lago. «Di solito - conclude - là si pescano carpe, tinche, persici, anguille e lucci. Questi ultimi sono dei pesci predatori, ma si trattengono in profondità e non sono pericolosi».
 Sia come sia, domani al lago di Monticolo aprirà il lido, mentre domenica si terrà il meeting internazionale di nuoto pinnato. Chissà se bagnanti e atleti si fideranno a im













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