I prof: non vogliamo fare 150 ore in più
Un gruppo di oltre 100 docenti critica anche «i nuovi adempimenti a discrezione dei dirigenti» e i limiti per le gite
BOLZANO. Da un minimo di 111 ad un massimo di 168 ore in più per gli insegnanti di materie teoriche, una serie di nuovi adempimenti a discrezione dei dirigenti scolastici e un massimo di 12 mezze giornate per l 'accompagnamento degli allievi nelle attività parascolastiche: sono questi i tre punti del nuovo contratto collettivo che non piacciono agli insegnanti delle scuole professionali altoatesine. Quindici di loro questa settimana hanno costituito un'associazione davanti a un notaio ma ne rappresentano già più di 110. Ad interpretare queste (forti) perplessità sono soprattutto Cgil e Gs mentre per la Cisl si tratta di ostacoli comunque superabili, anche perché l'alternativa e' quella di restare senza contratto e rinunciare ad aumenti per un totale di 1,5 milioni di euro l'anno. Ma vediamo nel dettaglio, punto per punto, quali sono le differenze che piacciono poco, o per nulla, ai docenti.
Ore di insegnamento. I prof laureati o diplomati di materie pratiche attualmente, con le lezioni da 50 minuti, fanno tra le 510 e le 567 ore più altre 220 ore se sono a tempo pieno per un totale che oscilla da 730 a 787 ore. Gli insegnanti diplomati, assunti per le materie pratiche e di laboratorio, hanno un carico che oscilla invece dalle 680alle 737 ore più 220 ore funzionali per un monte ore complessivo che oscilla da 900a 957. «E la norma vigente - precisano gli insegnanti - non prevede ulteriori obblighi a carico dei docenti se non la preparazione delle lezioni, la correzione dei compiti e la documentazione sui processi formativi». La nuova proposta contrattuale, con le ore da 60 minuti, prevede invece 898 ore per laureati e diplomati che insegnano materie teoriche e 966 ore i diplomati che insegnano materie pratiche. Per questi ultimi, effettivamente, l'aumento del carico di lavoro con la nuova disciplina sarebbe pressoché irrisorio.
L’articolo 4. Un ulteriore motivo di contrasto è il secondo comma dell'articolo 4 che riguarda gli “adempimenti comunque dovuti”, ovvero gli obblighi non quantificati e pertanto a discrezione dei dirigenti. «Sotto questa voce - spiegano gli insegnanti - rientrano eventuali stage, concerti e presentazioni al pubblico. In certe scuole, come quelle del settore sociale, gli stage sono obbligatori e costituiscono la parte predominante dei corsi". Tra gli adempimenti dovuti ci sono anche i rapporti individuali con gli alunni, le loro famiglie, le altre scuole, le istituzioni, i datori di lavoro e i tutor d'azienda. In alcune scuole, come quelle del sociale, gli allievi svolgono due tirocini nel corso dell'anno scolastico della durata di circa un mese ciascuno e quindi i rapporti con i datori i lavoro e le istituzioni costituiscono la norma.
L’articolo 7. In questo caso a finire sotto la lente di ingrandimento è l'accompagnamento degli allievi per le attività parascolastiche. La nuova proposta contrattuale prevede un massimo di 12 mezze giornate. E per mezza giornata si intendono 6 ore. Se gli alunni vengono accompagnati per più di sei ore in una sola occasione vengono conteggiate due mezze giornate. La bozza contrattuale prevede un impegno minimo di 36 ore e massimo di 60. E la partecipazione - questa e' un'altra novità - e' obbligatoria e non retribuita.
L'incontro. A giorni l'assessore provinciale Widmann convocherà i sindacati e la partita si giocherà soprattutto sulla durata delle unità didattiche. Gli insegnanti coinvolti sono alla finestra ma c'è chi si è già detto pronto a scendere in piazza - come a dicembre - qualora la nuova proposta contrattuale non dovesse essere corretta.
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