I prof: non vogliamo fare 150 ore in più

Un gruppo di oltre 100 docenti critica anche «i nuovi adempimenti a discrezione dei dirigenti» e i limiti per le gite


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Da un minimo di 111 ad un massimo di 168 ore in più per gli insegnanti di materie teoriche, una serie di nuovi adempimenti a discrezione dei dirigenti scolastici e un massimo di 12 mezze giornate per l 'accompagnamento degli allievi nelle attività parascolastiche: sono questi i tre punti del nuovo contratto collettivo che non piacciono agli insegnanti delle scuole professionali altoatesine. Quindici di loro questa settimana hanno costituito un'associazione davanti a un notaio ma ne rappresentano già più di 110. Ad interpretare queste (forti) perplessità sono soprattutto Cgil e Gs mentre per la Cisl si tratta di ostacoli comunque superabili, anche perché l'alternativa e' quella di restare senza contratto e rinunciare ad aumenti per un totale di 1,5 milioni di euro l'anno. Ma vediamo nel dettaglio, punto per punto, quali sono le differenze che piacciono poco, o per nulla, ai docenti.

Ore di insegnamento. I prof laureati o diplomati di materie pratiche attualmente, con le lezioni da 50 minuti, fanno tra le 510 e le 567 ore più altre 220 ore se sono a tempo pieno per un totale che oscilla da 730 a 787 ore. Gli insegnanti diplomati, assunti per le materie pratiche e di laboratorio, hanno un carico che oscilla invece dalle 680alle 737 ore più 220 ore funzionali per un monte ore complessivo che oscilla da 900a 957. «E la norma vigente - precisano gli insegnanti - non prevede ulteriori obblighi a carico dei docenti se non la preparazione delle lezioni, la correzione dei compiti e la documentazione sui processi formativi». La nuova proposta contrattuale, con le ore da 60 minuti, prevede invece 898 ore per laureati e diplomati che insegnano materie teoriche e 966 ore i diplomati che insegnano materie pratiche. Per questi ultimi, effettivamente, l'aumento del carico di lavoro con la nuova disciplina sarebbe pressoché irrisorio.

L’articolo 4. Un ulteriore motivo di contrasto è il secondo comma dell'articolo 4 che riguarda gli “adempimenti comunque dovuti”, ovvero gli obblighi non quantificati e pertanto a discrezione dei dirigenti. «Sotto questa voce - spiegano gli insegnanti - rientrano eventuali stage, concerti e presentazioni al pubblico. In certe scuole, come quelle del settore sociale, gli stage sono obbligatori e costituiscono la parte predominante dei corsi". Tra gli adempimenti dovuti ci sono anche i rapporti individuali con gli alunni, le loro famiglie, le altre scuole, le istituzioni, i datori di lavoro e i tutor d'azienda. In alcune scuole, come quelle del sociale, gli allievi svolgono due tirocini nel corso dell'anno scolastico della durata di circa un mese ciascuno e quindi i rapporti con i datori i lavoro e le istituzioni costituiscono la norma.

L’articolo 7. In questo caso a finire sotto la lente di ingrandimento è l'accompagnamento degli allievi per le attività parascolastiche. La nuova proposta contrattuale prevede un massimo di 12 mezze giornate. E per mezza giornata si intendono 6 ore. Se gli alunni vengono accompagnati per più di sei ore in una sola occasione vengono conteggiate due mezze giornate. La bozza contrattuale prevede un impegno minimo di 36 ore e massimo di 60. E la partecipazione - questa e' un'altra novità - e' obbligatoria e non retribuita.

L'incontro. A giorni l'assessore provinciale Widmann convocherà i sindacati e la partita si giocherà soprattutto sulla durata delle unità didattiche. Gli insegnanti coinvolti sono alla finestra ma c'è chi si è già detto pronto a scendere in piazza - come a dicembre - qualora la nuova proposta contrattuale non dovesse essere corretta.

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