I protezionisti: aeroporto, dateci il masterplan

Protezionisti di Dachverband, World wildlife Fund, Legambiente, Cgil, Arbeitsgemeinschaft Lebenswertes Unterland, Verdi e numerosi altri. Sono il fronte dei contrari all'ampliamento indiscriminato dell'Abd, l'aeroporto di Bolzano


Davide Pasquali


BOLZANO. Protezionisti di Dachverband, World wildlife Fund, Legambiente, Cgil, Arbeitsgemeinschaft Lebenswertes Unterland, Verdi e numerosi altri. Sono il fronte dei contrari all'ampliamento indiscriminato dell'Abd, l'aeroporto di Bolzano. Un fronte compatto nel chiedere a gran voce di poter vedere il masterplan dell'Abd studiato e approvato dalla giunta provinciale. Perché finora, nonostante il tavolo di lavoro ufficialmente istituito dall'amministrazione provinciale per trovare un accordo condiviso sull'allungamento della pista, nessuno dei contrari o dei perplessi è riuscito a ottenere il documento, per poterlo studiare, approfondire, criticare ma su basi precise: economiche, ambientali, tecniche. Anzi, a dirla tutta c'è pure chi sta cominciando a pensare che un masterplan vero e proprio, ossia un piano tecnico e finanziario elaborato su basi scientifiche precise, non sia ancora stato redatto. E c'è anche qualcuno che, indispettito per il trattamento ricevuto, ha deciso di abbandonare il tavolo provinciale già alla prima riunione. Come la federazione dei protezionisti altoatesini, il Dachverband.

«Ce ne siamo andati - precisa il portavoce del Dachverband, Klauspeter Dissinger - semplicemente perché non ci è stato mai consegnato il masterplan. Se si vuole discutere bisogna avere dei dati sottomano. L'assessore Widmann è arrivato a dire di non aver mai ricevuto richieste in tal senso. Strano, possiamo produrre documentazione in abbondanza: lo abbiamo chiesto quattro volte». Il masterplan occorrerebbe, perché nessuno dei protezionisti invitati al tavolo ha idea di cosa stia scritto, dentro al documento. «Anzi, a quanto ci consta non lo ha ricevuto nemmeno l'Enac, cui la Provincia doveva consegnarlo entro il 31 marzo». Il masterplan, inoltre, «è stato discusso e approvato dalla giunta provinciale il 28 marzo, per cui rimane da capire come mai si sia organizzato il tavolo di mediazione dopo che la Provincia aveva già deciso tutto».

Dissinger stigmatizza inoltre il comportamento dell'Abd durante il tavolo: «Il direttore Kopfsguter ci ha solo fatto una piccola presentazione, con due o tre immagini generiche. Senza dati, cifre, numeri, niente. Poi ha detto: inutile proseguire, tanto tutti i presenti lo conoscono. Be', spiace dirlo, ma questo non corrisponde affatto al vero». Non è un'impuntatura, quella protezionista. Perché nessuno è contrario per partito preso, a tutto, sempre. Almeno in questo caso, si vorrebbe tentare di arrivare ad una mediazione. «Il masterplan ci servirebbe per capire se rispetta i risultati della mediazione del 2007, costata centinaia di migliaia di euro. Noi supponiamo si voglia allungare la pista di un centinaio di metri, ma non siamo mica sicuri. Supponiamo, o meglio temiamo, che si vogliano far atterrare gli aerei a turbina, gli Airbus A 319, che in media portano 120 posti, ma possono arrivare a 156. Aerei che consumano e inquinano 7 o 8 volte gli aerei ad elica». Ma le loro sono supposizioni. «Come si può arrivare a mediare su un argomento che non si conosce?». Il Dachverband, dunque, «chiede con fermezza che ci sia consegnato il masterplan».

In generale, comunque, rimangono le perplessità, «per la vicinanza dei due aeroporti di Verona e Innsbruck, entrambi a 150 chilometri. Da numerosi studi internazionali, addirittura della Deustsche Bank, sappiamo inoltre che gli aeroporti con meno di 500.000 passeggeri l'anno sono destinati a sopravvivere solo con importanti iniezioni di denaro pubblico». L'assessore Widmann sostiene che l'Abd abbia valenza pubblica, perché trasporta ogni anno 70 mila passeggeri. Dissinger: «Sono più o meno i passeggeri del trasporto pubblico altoatesino, ma non in un anno, in un solo giorno. È vero che lo si finanzia con 100 milioni pubblici l'anno contro i 5-10 dell'Abd, ma la proporzione di passeggeri è di 360 a uno!». Inoltre, «sempre gli studi più recenti hanno determinato che i viaggi sotto gli 800 chilometri (in questo caso sarebbero compresi i voli da Bolzano per Roma Vienna o Francoforte, ndr), in futuro sono destinati a finire sulla rotaia: l'aereo sarà sostituito dal treno». Non lo dicono i protezionisti, accusati di non guardare mai al futuro, «lo sostengono i più importanti studi di settore a livello mondiale».













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