I ragazzi azzerano l’elettrosmog

Alle elementari De Amicis a Maia Alta, gli studenti hanno sostituito i cordless con i normali telefoni



MERANO. I ragazzi della quarta elementare delle scuole De Amicis di Maia Alta si sono trasformati in cacciatori di onde elettromagnetiche per ridurle al minimo dentro l'edificio che frequentano ogni giorno. Questa la singolare esperienza che si è conclusa nell'istituto guidato dalla preside Vally Valbonesi. La classe IV si è dimostrata sensibile e attenta all’argomento dell’elettrosmog e ha partecipato con interesse e curiosità alle lezioni concordate con il dottor Imbesi del Centro tutela consumatori.

Ragazzi e consulente hanno cercato di rispondere alla domanda: possiamo toccare con mano l’inquinamento elettromagnetico? Quali conseguenze può avere su natura ed esseri viventi? In sostanza che effetto hanno le onde sulle persone e sui vegetali? A tal fine sono state coltivate anche delle piantine di crescione, con alcune vaschette in ambiente molto irradiato, altre in ambiente meno irradiato.

L’intera classe, munita di strumenti appositi, è giunta ben presto a scoprire che tutto l’edificio era pervaso da segnali Dect, fino ad un livello massimo di 3.000 microwatt per metro quadro. Con l’aiuto della dirigente scolastica, i ragazzi hanno capito che questi segnali servivano all’organizzazione della comunicazione con il personale non docente, vuoi per gestire la presenza dei ragazzi nella mensa, vuoi per rispondere alle varie necessità logistiche all’interno della scuola.

Serve per forza una comunicazione senza fili che produce onde elettromagnetiche soprattutto dato che l'intera scuola è cablata? No. È stata allora inoltrata una richiesta al Comune di Merano per ottenere la disattivazione di tali ripetitori cordless distribuiti all’interno della scuola. Il personale ha fatto ricorso invece ai normali telefoni interni, senza più usare i cordless.

Le misurazioni poi sono state ripetute con il risultato che da 3 mila microwatt si è scesi ad appena 5.

Ma le onde producono effetti anche sui vegetali. Il confronto tra il crescione irradiato e quello coltivato in ambiente meno esposto non ha lasciato dubbi. Le piantine irradiate sono risultate ingiallite e meno rigogliose rispetto a quelle collocate in ambiente meno esposto, pur curate e annaffiate nel medesimo modo. I ragazzi hanno poi ripetuto gli esperimenti a casa sotto la guida dell'insegnante Daniela Nardin. Alla fine del progetto gli alunni hanno dichiarato l’intenzione di saperne di più per poter operare scelte consapevoli che tutelino la loro salute. (rog)













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