I ricordi dopo un anno senza Erwin Stricker

«Sensazioni intense non lasciano tracce solo nella neve». Era la frase - slogan di una delle sue avventure a inizio anni Novanta


Alessio Pompanin


BRESSANONE. «Sensazioni intense non lasciano tracce solo nella neve». Era la frase - slogan di una delle sue avventure a inizio anni Novanta, il rilancio del mitico marchio svizzero Authier. Bene: lui, uomo di neve, di sensazioni intense in chi lo ha conosciuto ne ha lasciate eccome, e ora a un anno dalla sua scomparsa c'è chi lo vuole ricordare, in un incontro informale, più con risate che con lacrime faticosamente tenute dentro. Lui era, ed "è" ancora nel cuore di tanta gente, Erwin Stricker.

Non solo la sua città, Bressanone, non solo la sua montagna, la Plose, devono molto a Erwin, ma tutto il movimento dello sci alpino prima e dell'imprenditoria sciistica poi. Un anno fa, il 28 settembre, probabilmente per l'unica volta nella sua esistenza lui ha dovuto arrendersi a qualcosa che era "altro" rispetto al suo mondo e al suo modo di vivere la vita: una malattia, una cosa che non vedi e lui era abituato a confrontarsi con le persone, e quelle le vedi. Adesso, come detto, siamo a un anno senza Stricker, ma non senza la voglia di ricordarlo.

Per questo si annunciano due iniziative, che partono entrambe da Bressanone: una spiccatamente sportiva e legata agli sciatori del futuro, la manifestazione Stricker Sprint, della quale abbiamo già accennato giorni fa nelle pagine sportive del nostro giornale e della quale torneremo a parlare; l'altra decisamente più familiare, ovvero un ritrovo a casa di Erwin, quella meranese, fra amici, dalle ore 18 del 28 settembre.

Questa idea, uscita dalla mente di Claudio Zocchi, è piaciuta subito a Linda Stricker, la moglie di Erwin, e ai figli Nina e Tim, che non ci hanno pensato due volte a dire sì. «Ha organizzato tutto Claudio - dice Linda - io onestamente non sono in grado di farlo: sarò troppo triste. Ma l'idea ci è piaciuta, un ritrovo a casa di Erwin, perchè lui è sempre qui, presente, in questa casa e quindi chi gli ha voluto bene verrà... a casa da Erwin». La presentazione dell'appuntamento, infatti, dice con estrema naturalezza che si svolgerà "a casa di Erwin".

Perchè a un anno dalla scomparsa, leggiamo ancora dal flyer dell'iniziativa, «sentiamo ancora le risate, le barzellette, i consigli, qualche volta anche le brontolate di Erwin. E' ancora presente nei nostri cuori, proprio così com'era e vogliamo continuare a tenerlo presente, parlare di lui, ridere, raccontare barzellette, brontolare. Come se non fosse successo nulla. E' nostro desiderio riempire la casa di Erwin con i nostri cuori e la nostra luce proprio in questo giorno, stare con Linda, con Tim e Nina. In compagnia, trascorrere ore liete».

«Credo - commenta l'organizzatore Zocchi - che Linda fino a oggi non abbia nemmeno avuto il tempo di buttarsi giù per la scomparsa di Erwin, viste le mille cose nelle quali si è impegnata. Da parte mia, ho pensato di ripetere il ritrovo di addio a Erwin organizzato dopo il funerale, diciamo ripensando a Erwin un anno dopo. Quindi un ritrovo fra chi lo ha conosciuto, per parlare di lui e del suo mondo, del mondo dello sci, dell'imprenditoria legata alla neve, ma non solo. Io - conclude Zocchi - ho lavorato con Erwin e ho imparato moltissimo da lui. Credo invece che, onestamente, la gente non abbia ancora capito quanto era avanti lui con le sue visioni e quanto è stato importante per tutto il movimento locale legato allo sci cime "impresa" e come passione».

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