I santini diventano arte sui palazzi

Domani mattina alle ore 11 le facciate dei palazzi di piazza Don Bosco diventeranno un museo a cielo aperto. Si tratta del progetto “In nome dell’Arte”, del duo “Scaf Scaf” composto da Arta Ngucaj e...



Domani mattina alle ore 11 le facciate dei palazzi di piazza Don Bosco diventeranno un museo a cielo aperto. Si tratta del progetto “In nome dell’Arte”, del duo “Scaf Scaf” composto da Arta Ngucaj e Arben Beqirai, artisti che attraverso l’arte sociale, pubblica, partecipativa e divulgativa cercano di stimolare la riflessione del pubblico e dei passanti. Ma di cosa si tratta nel concreto? Il progetto è iniziato giovedì 18 settembre, a Bolzano, dove i due hanno coinvolto la comunità del quartiere Don Bosco e le due parrocchie presenti sul territorio, con i rispettivi parroci, don Stefan della chiesa Santa Maria in Augia e don Giampaolo della parrocchia San Giovanni Bosco. L’opera di Scaf Scaf è consistita nel distribuire, con la collaborazione delle due chiese, dei santini che non raffigurassero il volto di un santo o di un martire, bensì sedici famose opere d’arte contemporanea che toccano il tema del sacro, lasciando il retro vuoto. Questo spazio bianco è stato riempito dai fedeli, che vi hanno scritto la propria “preghiera”. Il prodotto dei santini si vedrà domani mattina, quando in piazza Don Bosco le facciate dei palazzi diventeranno la superficie su cui saranno poste delle enormi riproduzioni delle opere-santino. Esse saranno poi esposte nella bottega di cultura "Don Bosco Social". «Il progetto “In nome dell’Arte” - spiegano gli artisti - prende quindi il contesto sociale del quartiere Don Bosco e lo usa come prototipo per analizzare le relazioni sociali tra gli individui, il territorio e la cultura contemporanea».

Al progetto hanno partecipato le istituzioni religiose, ed è stato finanziato dalla ripartizione cultura italiana della provincia.













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