I secessionisti sudtirolesi «No all’Adunata a Trento»

Ormai certo il raduno nazionale nel 2018. L’Heimatbund contro le penne nere: «Provocazione di stampo imperialistico». La replica: «Nessun passo indietro»


di Alan Conti


BOLZANO. C’è sempre un buon motivo per mettersi di traverso all’Adunata degli Alpini, perlomeno per l’associazione dei secessionisti Heimatbund. Nel giorno in cui Trento vede finalmente spianarsi la strada verso il raduno delle penne nere nel 2018 subito scatta la richiesta ufficiale da indirizzare al presidente della vicina Provincia Ugo Rossi. «La manifestazione non può coincidere con l’anniversario della fine della Grande Guerra. Questa scelta è stata criticata da molti in Trentino e ha sollevato altrettanto sdegno in Alto Adige. Per gran parte della popolazione viene letta come un’autentica provocazione». A suffragare l’accusa ecco una spiegazione con tanto di interpretazione storica. «Il 4 novembre 1918 segna la fine del primo conflitto mondiale, ma anche l’uscita dall’Italia dalla tradizione del Risorgimento e l’entrata nelle politiche delle conquiste nazionalistiche. L’entrata delle truppe a Trento venne vista come un atto di conquista di stampo imperialistico. Far arrivare di nuovo gli alpini 100 anni dopo questi fatti tragici vuol dire dividere di nuovo la popolazione e fomentare le tensioni. Rossi accolga il nostro appello e scelga una data che sia meno imbarazzante».

Evidentemente l’Heimatbund non ricorda con precisione l’Adunata del 2012 che tutto fece a Bolzano meno che dividere la popolazione. Ogni pretesto, però, sembra buono per bloccare una manifestazione con qualche tricolore di troppo. Un accorato appello cui Rossi non ha risposto, mentre la propria voce l’ha fatta sentire eccome il presidente dell’Ana Trentino Maurizio Pinamonti. Secca e decisa la risposta: ca va sans dire. «Non faemo proprio nessun passo indietro. L’Adunata si farà».

Da un punto di vista tecnico, comunque, l’assegnazione della manifestazione a Trento non è ancora ufficiale, ma si tratta solo di passaggi tecnici. L’altro giorno, infatti, il raggruppamento Ana delle sezioni del Triveneto ha proposto in modo compatto l’unica ca ndidatura del capoluogo regionale per l’edizione 2018. Padova, infatti, si è ritirata. Ora toccherà al consiglio nazionale Ana con sede a Milano dare il definitivo via libera: più un passaggio formale che altro.

Nel 2015, comunque, l’Adunata si terrà a L’Aquila, gloriosa sede della brigata Julia che tante vittime ebbe in Russia nella Grande Guerra. Nel 2017 si passa a Treviso (anche qui unica canidatura) per poi arrivare, secessionisti permettendo, alla festa di Trento.

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