I vigili: meno multe con gli speed check

Ronchetti: «Si abbasserà la velocità media: lo dimostra l’esperienza di altre 300 città». Spagnolli: «Non faremo cassa»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Gli speed check? Serviranno ad abbassare la velocità media in molti punti trafficati della città, ma anche a ridurre i sinistri e ad aumentare la sicurezza. Ed è proprio quest’ultima la cosa che ci sta più a cuore»: ad affermarlo, con grande pacatezza, è stato ieri il comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti, più che mai convinto che la giunta, passata la fase sperimentale di tre mesi, li adotterà in via definitiva.

«In altre trecento città italiane - prosegue Ronchetti - che hanno introdotto questo sistema la velocità media si è abbassata del 10% e, in alcune strade, persino del 30%. Anche Bolzano non dovrebbe sfuggire da questa logica».

Questa scelta del Comune, tra l’altro, si inserisce in un contesto in cui il numero dei sinistri è aumentato del 3-4% mentre il numero delle sanzioni per eccesso di velocità è pressochè stabile (325 nel 2013 e 170 nella prima metà del 2014). Secondo il comandante dei vigili urbani ad incidere sulla riduzione degli incidenti, con l’introduzione degli speed check, sarà anche l’aspetto psicologico. «A prescindere dal timore di prendere una multa un po’ tutti, davanti ai “totem colorati”, tendono a rallentare». Un po’ come quando si scorge il cartello che segnala il controllo elettronico della velocità. Il Comune ha deciso di partire da via Cadorna, via Galilei e viale Druso, ma visto che gli speed check si possono spostare facilmente l’esperimento sarà verosimilmente esteso, subito dopo, ad altre strade e punti critici. La giunta, prima di decidere se tenere o meno gli speed check, farà una rilevazione sulla velocità media con e senza dissuasori. «Entro la fine dell’anno - assicura Ronchetti - dovremo avere un quadro sufficientemente chiaro. Già adesso, purtroppo, c’è chi circola a 90 orari a Rencio e persino in Corso Italia».

C’è chi, anche in maggioranza, critica l’adozione di questa misura e ritiene che il Comune, invece, voglia soprattutto fare cassa. É il caso del consigliere comunale del Psi Claudio Della Ratta. «A prescindere dalla legalità o meno di questi nuovi strumenti di controllo - commenta Della Ratta - ritengo sia ora di smetterla di accanirsi contro gli automobilisti. Basta soldi per le multe. Possibile che in città non si faccia abbastanza contro la microcriminalità e gli unici “delinquenti” per la nostra amministrazione siano gli automobilisti? I residenti continuano a prendere multe per il mancato rispetto di un limite troppo restrittivo su strade, come viale Druso, dove gli attuali 40 orari non sembrano davvero adeguati. Un conto è viaggiare a 70 in città (giusto punire severamente) un altro è viaggiare a 50-55 orari e prendere multe da 156 euro». Il sindaco Spagnolli ha risposto duramente a Della Ratta sul fatto che il Comune possa essersi mosso con l’intenzione di incamerare più quattrini. «Se Della Ratta, dopo tutti questi anni, non ha ancora capito che a Bolzano nessuno, in nessun caso, vuol fare cassa, c’è da chiedersi se, durante le sedute di maggioranza, non pensi ad altro e quindi non ascolti. Da sempre, non a caso, siamo prudenti nell’indicare a bilancio gli incassi delle sanzioni».

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