Idrogeno a Bolzano Sud Pronto il distributore

È il primo impianto pilota dell’A22 per la produzione del carburante del futuro I primi utenti saranno i nuovi autobus Sasa. Potrà rifornire 800 auto al giorno


di Davide Pasquali


BOLZANO. Si nota sulla destra, arrivando in auto al casello dell’A22 di Bolzano Sud, grazie ad un’enorme H blu: svetta da un’altezza di 22 metri e di notte sarà illuminata. H come il simbolo dell’idrogeno. È il nuovo impianto per la produzione e la distribuzione del carburante del futuro.

È il primo del genere in provincia, uno dei pochissimi a livello italiano. Verrà inaugurato a inizio giugno e per i primi tempi genererà il carburante per i nuovi autobus a idrogeno della Sasa. Ma il progetto pilota prevede la realizzazione di una rete di distributori a livello transfrontaliero, sulla tratta autostradale Monaco-Modena, che diventerà così un’arteria tutta percorribile con mezzi non inquinanti, a zero emissioni.

Un investimento da 9,58 milioni di euro, reso possibile dalla collaborazione fra A22, Provincia di Bolzano, Sel, Eurac e numerosi enti europei impegnati nell’implementazione della tecnologia dell’idrogeno a livello comunitario. È il primo passo per servire una rete autostradale di 650 chilometri. Gli altri siti ipotizzati per le stazioni sono il passo del Brennero, Nogaredo, gli innesti con l’A4 a Verona e l’A1 a Modena. Entro il 2014 sarà poi pronta la stazione di rifornimento di Innsbruck. L’intero progetto dovrebbe terminare nel 2016. A Monaco i distributori attivi sono già due.

A regime la stazione di Bolzano Sud potrà fornire carburante - quotidianamente - a una ventina di autobus a cella combustibile (percorso medio giornaliero di 180 km) e a 800 auto (percorso medio giornaliero 40 km). L’impianto è in grado di produrre 1,5 milioni di metri cubi di idrogeno all’anno, sostituendo così circa 525.000 litri di benzina o 440.000 di diesel. In questo modo si potrebbero teoricamente eliminare 1,2 milioni di chili di emissioni di anidride carbonica all’anno.

Il gas viene prodotto tramite il processo di elettrolisi, separandolo dall’ossigeno con cui si lega nell’acqua. Successivamente viene purificato, compresso e temporaneamente stoccato in serbatoi sotto pressione. L’impianto si è realizzato all’interno di un’isola verde finora inutilizzata, delimitata da uno degli svincoli dell’A22. Posizione scelta perché si tratta di uno degli snodi di traffico più importanti della provincia e poi perché in tal modo auto e mezzi pesanti adibiti al trasporto e al prelevamento non dovranno attraversare zone abitate.

Il distributore è stato concepito come impianto dimostrativo - «tecnologia da toccare» - aperto al pubblico attraverso visite guidate. L’impianto dispone anche di aule per la formazione e di una sala conferenze.

È stato finanziato per 4,5 milioni da A22 e oltre 5 milioni dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Entro il 2020 la Provincia punta a realizzare 24 stazioni di rifornimento. Secondo Bruxelles nel 2030 in Europa circoleranno 16 milioni di autovetture a idrogeno. Il paese che più sta investendo sull’idrogeno? La Germania: 30 distributori.

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