Idrogeno low-cost grazie all’energia dell’inceneritore

Il progetto - finanziato con fondi europei - è dell’IIt di Huber Sì all’impianto per triturare i rifiuti e all’area per le ecoballe


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Accordo vicino tra Provincia e Comune per rendere ancora più sicuro il termovalorizzatore e utilizzare al meglio l'area del vecchio impianto. Quest'ultimo - come preannunciato dall'assessore Richard Theiner prima di Natale - sarà completamente smantellato. Su una superficie di 5 mila metri quadrati saranno realizzati un impianto di pretrattamento dei rifiuti (in modo da ridurre quasi a zero il rischio di eventuali nuovi incendi), un'area dove sistemare le ecoballe di rifiuti e soprattutto un centro per produrre idrogeno a basso costo grazie all'energia elettrica prodotta dall'inceneritore. In quest'ultimo caso il progetto è dell'IIT di Walter Huber ed è finanziato con fondi europei. L'utilizzo dell'idrogeno - a costi inferiori del gasolio - è destinato al settore dell' autotrazione e ad avvantaggiarsene potrebbe essere anche Sasa ad esempio. Un progetto avveniristico, dunque, a costo zero per la mano pubblica.

Ma facciamo un passo indietro per cercare di capire in cosa consiste l'accordo, sul quale c'è già il via libera di massima del commissario straordinario Michele Penta. Il vecchio inceneritore dispone di due linee, una di proprietà del Comune e l'altra di proprietà della Provincia. L'area, che misura 10 ettari, è di proprietà del Comune ma è inquinata e quindi non sarebbe utilizzabile per altri scopi. Ecco allora che la Provincia si è detta disposta a smantellare entrambe le linee dell'inceneritore e a mettere in sicurezza la zona con costi di 2,5-3 milioni di euro. Il Comune, da parte sua, potrebbe cedere 5 mila metri quadrati ad Eco Center (si ipotizza una cessione in convenzione per 20 anni o un affitto simbolico) e destinare gli altri 5 mila metri a Seab. Si tratterebbe di una soluzione ottimale soprattutto per il Comune, che in questo momento non dispone dei fondi necessari per la bonifica del terreno. Ricordiamo che per l'attuale termovalorizzatore - nell'area a fianco - sono stati spesi circa 15 milioni di euro. Sotto terra vennero trovati anche piombo e morchie industriali. «Il terreno - spiega il presidente di Eco Center Stefano Fattor - è inquinato e la messa in sicurezza da parte della Provincia scongiurerà il rischio che l'acqua piovana possa raggiungere la falda».

Eco Center, poi, ha bisogno di un'area per sistemare le ecoballe perché la fossa dell'attuale inceneritore è troppo piccola e può accumulare rifiuti fino a 8-9 giorni al massimo. Ora tocca al Comune, dunque, trovare la formula migliore per formalizzare l'intesa con la Provincia. In tal senso sono già al lavoro il segretario generale Antonio Travaglia e la direttrice dell’ufficio patrimonio Ulrike Pichler.

È stato coinvolto anche l'ufficio estimo e non si può escludere una compensazione a favore di una delle due parti. Il Comune, pertanto, potrebbe almeno andare in pari. O addirittura guadagnare qualcosa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità