il risultato del 1974

Il 72% dei bolzanini disse sì alla separazione

BOLZANO. “Ha vinto il divorzio”. Così titolava il giornale “Alto Adige” il 14 maggio del 1974: era il risultato del referendum sull’abrogazione della legge 898 del 1979 che si era svolto il 12,...



BOLZANO. “Ha vinto il divorzio”. Così titolava il giornale “Alto Adige” il 14 maggio del 1974: era il risultato del referendum sull’abrogazione della legge 898 del 1979 che si era svolto il 12, ovvero 40 anni fa.

Se a livello nazionale però il fronte divorzista aveva raggiunto il 59,1%, in provincia di Bolzano c’era stato un testa a testa tra chi avrebbe voluto l’abolizione del divorzio e chi invece era convinto che fosse un diritto al quale non si poteva rinunciare: il fronte favorevole al divorzio conquistò il 50,38%, mentre chi era contrario si fermò al 49,62%. Nel cattolicissimo Trentino invece a prevalere furono coloro che erano contrari al divorzio: 51,5%.

Interessante vedere il risultato nel capoluogo altoatesino: 72,48% per il divorzio.

Se Democrazia cristiana, Acli, associazioni cattoliche si batterono per il sì all’abrogazione della legge, la Svp lasciò all’elettorato libertà di scelta.

In prima linea, in difesa della legge sul divorzio, Luisa Gnecchi, oggi deputato del Pd. «Ricordo - racconta - che andavamo in giro per tutto l’Alto Adige con il «Maggiolino» di Andreina Emeri a fare comizi. Avevamo i bambini piccoli e portavamo anche loro. Allora si votava a 21 anni e io li avrei compiuti il 4 giugno, ovvero pochi giorni dopo il referendum. Ero molto dispiaciuta per non aver potuto votare, ma soddisfatta per il risultato finale. Fu una grande vittoria per noi che credevamo fortemente nella necessità di salvaguardare la legge 898 varata quattro anni prima. Del resto in Alto Adige c’è sempre stata una certa sensibilità su questi temi, vista anche l’alta presenza di quelli che una volta venivano chiamati “figli naturali”».

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