Il Cai sulla vetta «alla ricerca di Dio»

Oggi a Latzfons l’inaugurazione dell’ultimo sentiero d’Italia in quota dedicato alla figura del beato Pier Giorgio Frassati


di Mario Bertoldi


BOLZANO. «Per incontrare Dio nel creato». Con questo motto la sezione di Salerno del Club Alpino Italiano sedici anni fa lanciava l’iniziativa di intitolare, in ogni regione d’Italia, un sentiero di particolare interesse naturalistico, storico e religioso al beato Pier Giorgio Frassati, torinese, grande amante della montagna, socio del Club Alpino Italiano e dell’Azione Cattolica Italiana, scomparso prematuramente all’età di 24 anni, stroncato da una poliomelite fulminante che lo portò a morire in meno di una settimana. Fu un uomo profondamente credente .

Oggi l’Alto Adige conclude la serie di intitolazioni di sentieri avvenute via via in tutta Italia nel corso degli anni, secondo un progetto educativo di approccio globale alla montagna, secondo un connubio fortissimo - sottolineato ieri alla presentazione ufficiale dell’iniziativa in Comune a Bolzano -. tra sentiero e spiritualità, sia confessionale che laica. L’ultima tappa, tutta altoatesina, del progetto è fissata per questa mattina con l’inaugurazione da parte del vescovo Ivo Muser del «Sentiero Frassati dell’Alto Adige» che parte da Latzfons (frazione di Chiusa) e arriva al santuario di Santa Croce a 2311 metri di altitudine. Si tratta del santuario più alto d’Europa (la Santa Messa sarà celebrata alle 13), raggiungibile dopo quattro ore di cammino (che diventano circa due se si parte dal parcheggio Kühhof a 1587 metri di quota). Durante la celebrazione verrà riproposto il suggestivo rito dell’unione delle acque di tutti i sentieri Frassati d’Italia. Anche in provincia di Bolzano, il progetto è stato seguito dalla locale sezione del Cai e dall’Azione cattolica diocesana, due realtà di cui il beato Pier Giorgio Frassati fu membro e animatore.

Ieri mattina nella sala di rappresentanza del Comune l’avvenimento è stato presentato alla presenza di molti responsabili e promotori del Cai di tutta Italia. Grande protagonista Antonello Sica, socio della sezione Cai di Salerno, coordinatore nazionale dei « Sentieri Frassati». Molte le persone intervenute non solo a porre un saluto ai presenti ma anche e soprattutto a rallegrarsi per il completamento del progetto che in Alto Adige trova la sua dimensione nazionale finale. Tra gli altri un volto noto dell’informazione nazionale ed internazionale Jas Gawronski, nipote di Frassati, giornalista e uomo di cultura, per anni inviato del Tg1, corrispondente da Mosca e New York, già senatore, poi parlamentare europeo ed oggi presidente della Quadriennale di Roma. Da lui ieri sono arrivate parole di ringraziamento anche per Giovanni Paolo II che proclamò Pier Giorgio Frassati «beato». Tutta la manifestazione (alla presenza del sindaco Luigi Spagnolli, del vicepresidente della Provincia Tommasini e dei vertici Cai dell’Alto Adige tra cui il presidente Giuseppe Broggi) si è sviluppata non solo sul ricordo della figura di Frassati ma anche sul suo rapporto con la montagna che sentiva come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, «una palestra dove si tempra l’anima ed il corpo». In tutta la sua breve vita Pier Giorgio Frassati ha sempre palesato la quotidiana ricerca di Dio proprio attraverso la montagna. Quello che viene inaugurato stamane a Latzfons è il 22esimo sentiero dedicato a Frassati in tutta Italia. In occasione dell’evento al piano terra dell’Università di Bolzano è stata allestita una mostra sulla sua figura, curata direttamente dall’Azione cattolica italiana. L’esposizione è visitabile gratuitamente - negli orari di apertura dell’ateneo - fino a lunedì 10 settembre.

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