sanità

Il camper rosa arriva a Vipiteno per dire "no" alla chiusura del punto nascita

Le mamme dei Castelli Romani arrivate in Alto Adige per esprime solidarietà a chi si batte contro la chiusura



Vipiteno. Un’appariscente camper rosa con a bordo una delegazione di madri arrivate dal Lazio, in rappresentanza di diverse associazioni di volontariato attive sui temi della nascita e dell'allattamento, è arrivato lunedì 22 agosto 2016 a Vipiteno.

Il camper è partito sabato sera da Roma per - si legge in una nota - "portare solidarietà alle donne altoatesine". Ad accogliere la delegazione davanti all'ospedale di Vipiteno, numerosi mamme e papà.

Un ponte fra il “caso” Vipiteno e il resto d'Italia, continua la nota, "che mette in evidenza una cosa sempre più evidente: la chiusura del punto nascita di Vipiteno non è affare solo locale. Da mesi ormai diversi gruppi di donne che si occupano di nascita e allattamento sul territorio nazionale e chiedono di partecipare attivamente alle scelte, si sono messi in contatto con il gruppo di madri cittadine attive altoatesine, per cercare di capire, per sostenere, per dare forza e voce a chi sul nostro territorio si batte affinchè il punto nascite non chiuda e affinchè la grande esperienza ed il know-how accumulati dall'equipe di Vipiteno per una nascita rispettosa non venga disperso, anzi possa fungere da stimolo per lo sviluppo delle future politiche di gestione dei servizi relativi alla nascita per il resto della nostra Provincia"

"Vista dall’esterno - proseguono le mamme arrivate dal Lazio - , la chiusura di questo centro, un modello a cui guarda tutt’Italia per la sua adesione a pratiche di buona nascita auspicate da tanti operatori del settore e dai più autorevoli Istituti di ricerca nazionali e internazionali, è incomprensibile, inaccettabile. Anche a Roma, è un parlamentare non altoatesino, l’on. Adriano Zaccagnini, ad aver preso l’iniziativa di difendere Vipiteno, di difendere questa cultura della nascita, attraverso un’interrogazione parlamentare".

“Deve essere chiaro: non si tratta di attaccamento ai muri - chiarisce Michela Cericco della Goccia Magica dei Castelli Romani - ma della difesa di una filosofia di assistenza alla nascita rispettosa di mamme e bambini!” Questo piccolo gesto di solidarietà, ha dunque un sapore complesso che va capito per poter comprendere fino in fondo perchè la chiusura di Vipiteno muova in questo momento tanti cittadini e cittadine e non solo le donne direttamente interessate, quelle delle valli limitrofe. Cosa stanno chiedendo le madri e i padri alla politica locale e nazionale? Che tipo di assistenza desiderano e da quale “scappano”, accollandosi viaggi di centinaia di chilometri per scegliere il posto dove partorire o decidendo di partorire in casa?".

 













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