BOLZANO

Il caso dell'autista-pedofilo a "La vita in diretta"

E' approdata a livello nazionale la vicenda del pedofilo, tornato a guidare l'autobus dopo la condanna per atti di pedofilia 



BOLZANO. «Le nostre figlie adesso hanno paura e al tempo stesso sono arrabbiate: si sentono prese in giro, perché l’autista che è stato condannato per atti di pedofilia, è tornato a guidare lo scuolabus». Così due mamme delle tre vittime dell’autista di scuolabus pedofilo che  sono intervenute oggi (28 settembre) alla trasmissione “La vita in diretta”, in onda tutti i giorni su Rai Uno e condotta da Cristina Parodi e Marco Liorni, che si è occupata del caso.
Nel servizio è stato intervistato anche Andrea Gnecchi, avvocato dell’uomo, che ha spiegato come, stabilito che ci troviamo davanti ad una sentenza di primo grado e che per l’autista è stato fissato solo l’obbligo di firma due volte al giorno, c’è un’unica possibilità per evitare che continui a guidare l’autobus: «Per ragioni di opportunità chiederò che non sia più sottoposto all’obbligo di firma e quindi possa tornare a guidare i pullman gran turismo che però presuppongono la possibilità di star via uno o più giorni».
 













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