FAVOGNA. Un regalo singolare:150 metri cubi di legname da lavoro. La giunta comunale di Magré ha deciso di assegnarlo a titolo gratuito a Bernhard Stimpfl, proprietario del fienile distrutto da un incendio il 29 ottobre dello scorso anno.

«Servirà – spiega il sindaco Theresia Degasperi – per riscostruire l'edificio, ma vuole essere soprattutto un gesto simbolico per far sì che la montagna non si spopoli. Vogliamo che chi abita lassù senta la vicinanza dell’amministrazione comunale».

Favogna di sotto fa parte del Comune di Magrè, Favogna di sopra rientra in quello di Cortaccia. Stimpfl, contadino-allevatore, è uno dei settanta abitanti di Favogna di sotto. In autunno un incendio, innescato da un corto circuito partito dall’impianto elettrico difettoso del suo trattore, aveva distrutto completamente il fienile e la stalla.

Le fiamme avevano divorato anche tutte le attrezzature, i mezzi agricoli e la macchina mungitrice che causalmente si trovavano all’interno della stalla perché era nevicato e il contadino solo poche ore prima aveva deciso di mettere tutto al coperto.

Il pronto intervento dei vigili del fuoco aveva consentito di mettere in salvo le 24 mucche che erano state poi ricoverate temporaneamente in una stalla di Aldino.

«Per noi – dice il sindaco – è importantissimo che Stimpfl e la sua famiglia rimangano a Favogna così la montagna resta viva. Altrimenti è la fine».

Favogna, a mille metri di quota, è un balcone verde sulla valle dell'Adige. Posto ideale per farci una gita in primavera e in estate: ci sono un laghetto,due alberghi e alcuni ristoranti. Poi in inverno la musica cambia.

«Vivere lassù – ammette il sindaco – non è semplicissimo, perché per qualsiasi cosa bisogna scendere a Magré o Cortaccia. Per arrivare da noi ci sono 17km che significa mezz'ora di macchina visto che è una strada di montagna».

Per i bambini che vanno alla scuola materna e alle elementari a Magrè, alle medie a Salorno o Termeno c'è un servizio di scuolabus. Ma il sindaco sta lavorando per ottenere almeno nei finesettimana estivi un servizio di citybus che già oggi serve Corona e Penone.

«Non sarà facile ottenere il servizio, perché siamo in tempi di tagli. Ma sarebbe importante averlo sia per chi abita a Favogna che per chi dall'Oltradige o dalla Bassa Atesina abbia voglia di passare magari anche solo qualche ora a Favogna. Anche questo è un modo per mantenere viva la montagna ed evitare il rischio spopolamento».

©RIPRODUZIONE RISERVATA