Il Comune “sfratta” la Caritas

Via le campane per la raccolta di abiti usati. Valente e Kripp attaccano l’Asm: «Scelta assurda»


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. “La Caritas deve rimuovere a Bressanone i suoi cassonetti per gli abiti usati e perde così importanti donazioni per le persone in stato di bisogno”. L’annuncio arriva in un comunicato diffuso dall’organismo ai media.

“A metà luglio - riprende la nota - la Caritas dovrà rimuovere i propri contenitori per i vestiti usati dalla città di Bressanone. Saranno infatti rimpiazzati dai cassonetti dalla cooperativa sociale MeboCoop, che ha vinto la gara di appalto per la raccolta dei vestiti indetta dall’Azienda dei servizi municipalizzati di Bressanone”.

“Ci dispiace molto - spiega Guido Osthoff, responsabile della raccolta indumenti usati della Caritas - soprattutto per quegli altoatesini che vedevano in un certo qual modo i vestiti usati come una donazione per la Caritas e i suoi progetti in favore delle persone in difficoltà. Da Bressanone ci mancheranno così queste importanti donazioni e siamo preoccupati che questo esempio possa fare scuola in altri comuni”.

Come è noto, l’Asm di Bressanone ha fatto quest’anno, per la prima volta, un bando per l’assegnazione sul territorio comunale della raccolta degli indumenti usati. Al bando ha risposto un solo soggetto, la cooperativa sociale MeboCoop, che ha vinto l’appalto.

“Noi come Caritas non abbiamo partecipato, perché non lo abbiamo reputato serio nei confronti dei nostri donatori”, dice Guido Osthoff. L’importo minimo che si sarebbe dovuto versare per tonnellata raccolta sarebbe stato di 200 euro: 70 euro da pagare all’Asm e 130 al Comune di Bressanone che li avrebbe utilizzati per progetti sociali. “Alla Caritas non sarebbe rimasto nulla, al contrario avrebbe dovuto coprire di tasca propria i costi per gli svuotamenti e la manutenzione dei cassonetti”, spiega Osthoff.

Nel comune di Bressanone la Caritas deve quindi ritirare tutti i suoi contenitori presenti sul suolo pubblico.

La popolazione ha però ancora la possibilità di donare alla Caritas gli indumenti usati in buono stato: il 7 novembre, informa ancora il comunicato diffuso dalla Caritas, durante la grande raccolta di vestiti usati e nei cassonetti situati in tutti i comuni limitrofi a Bressanone come Varna, Luson, Chiusa, Velturno e Naz-Sciaves. Due nuovi contenitori di vestiti saranno inoltre collocati a Sarnes. “Da agosto, a cadenza quindicinale, raccoglieremo i vestiti anche presso il Vinzentinum”, informa Osthoff.

“Troviamo il modo di procedere della Asm molto spiacevole, soprattutto perché non c’era nessuna necessità legale - criticano i due direttori della Caritas Paolo Valente e Franz Kripp - La Caritas raccoglie gli indumenti usati da 40 anni in tutto l’Alto Adige, da venti anche con i cassonetti. Abbiamo sviluppato un sistema molto ben funzionante i cui proventi sono utilizzati per importanti servizi che assistono persone in difficoltà, come la Consulenza debitori e il servizio Hospice. Se questo esempio farà scuola verrà a mancarci un’importante fonte di reddito e sostentamento per le persone in difficoltà”.













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