Il Coni: «Niente fondi a Bolzano? Il Comune non li ha mai chiesti»

Il presidente provinciale: «Per questo i 4 milioni vanno solo nella valli. E in città mancano strutture per lo sport»


di Marco Marangoni


BOLZANO. Il recente caso del contributoda parte della Provincia nei confronti del Neruda Volley ha riacceso la scottante querelle dei contributi che la Provincia versa allo sport altoatesino. Un tema molto sentito che coinvolge federazioni ma soprattutto società e singoli atleti. Sulla vicenda prende posizione il presidente del Coni altoatesino Heinz Gutweniger per spiegare perché la città di Bolzano non ha ricevuto contributi da parte del Coni provinciale. Il motivo - dice - è preciso: il Comune capoluogo non ha mai presentato agli uffici di piazza Mazzini una richiesta di fondi. Gutweniger, dal 1993 numero uno dello sport in Alto Adige dove ci sono 42 federazioni su 45 complessive, non vuole polemiche ma parla con carte alla mano e protocolli d’intesa sottoscritti. Nel gennaio 2015 il presidente del Coni nazionale Giovanni Malagò era venuto a Bolzano per siglare un accordo con la Provincia che prevede una cooperazione nella promozione delle attività sportive per la realizzazione di un programma per l’incremento delle strutture sportive e miglioramento di quelle già presenti sul territorio dando la priorità agli impianti sportivi di alto livello e di preparazione olimpica. Il caso Neruda è scoppiato proprio perché il protocollo non è stato rispettato. «Nessuno è contrario ad un contributo da parte della Provincia al Neruda - continua Gutweniger -, magari fosse così per tutte le società, ma non è ammissibile che la commissione paritetica, della quale faccio parte anch’io e prevista nel protocollo, non sia stata contattata. La consulta ha una sua mansione, se la politica non la vuole più, basta scioglierla. Ripeto, nessuna polemica contro il Neruda che ha fatto buone cose portando pubblico nei palazzetti».

Presidente ci spieghi allora come funziona il sistema dei fondi Coni?

«Il Coni nazionale finanzia quello provinciale con 4 milioni di euro per il quadriennio. Fondi da assegnare alle infrastrutture sportive. Il contributo viene elargito a seguito di una richiesta da parte dei Comuni di fronte a progetti approvati. Il milione di euro l’anno viene suddiviso ed il contributo potrà essere nel massimo di metà dell’importo complessivo dell’opera. Per esempio, se viene presentato un progetto da 800 mila euro, il contributo non potrà superare i 400 mila. Tengo a precisare che i soldi non vengono assegnati per amicizia del presidente Gutweniger nei confronti di alcune località piuttosto di altre».

Perché allora il Coni nell’ultimo decennio non ha mai investito un centesimo a Bolzano negli ultimi 10 anni?

«La risposta è semplice, il Comune di Bolzano non ha mai presentato una domanda di contributo. Questo la politica lo sapeva. Solo nel 2007 tramite una società era stato chiesto un contributo di 200 mila euro per mettere in funzione la piscina della scuola della Polizia di Stato in viale Druso. Poi non è stato fatto nulla perché quell’area è stata venduta. Per questo non tollero che l’immagine pubblica del Coni venga offuscata».

Secondo lei cosa manca a Bolzano a livello di infrastrutture ?

«Bolzano è all’avanguardia per quanto concerne gli sportivi ma non per gli impianti. Ad esempio, sono stati persi 11 campi da tennis. Spero che la nuova giunta possa realizzare la famosa piscina da 50 metri dove sono pronto a scommettere che sarebbe piena dalle 7 alle 23 ma anche costruire la seconda pista di atletica leggera perché la città ha bisogno e realizzare un piccolo velodromo. Noi siamo i primi a dare un aiuto ma non permettiamo di essere attaccanti ingiustamente».

Come giudica i rapporti con il Coni centrale?

«Eccezionali. Il presidente Malagò è una persona fantastica, sempre disponibile e che non si risparmia mai di elogiare la nostra attività».













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