Il dramma delle Foibe Bolzano non dimentica

Numerose cerimonie. Il sindaco e Benussi insieme al cippo che ricorda i morti «Gli esuli istriano-dalmati una componente essenziale della nostra comunità»



BOLZANO. Nella Giornata del ricordo dedicata ai martiri delle foibe e agli esuli istriano - dalmati, ieri mattina cerimonia ufficiale con deposizione di corone alla lapide posta sul Lungo Talvera San Quirino, all’altezza di via Fiume, alla presenza di varie autorità politiche, militari, di reduci e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.

«Ricordare è importante - ha affermato il sindaco Luigi Spagnolli - per colmare la lacuna dell’oblio in cui quegli avvenimenti per troppo tempo sono stati tenuti nascosti, e ricordare non solo i caduti, ma anche le vittime non meno importanti che hanno subito le deportazioni, molte delle quali sono ancora una memoria viva di quegli eventi». Il sindaco ha criticato poi i vecchi e nuovi nazionalismi, «destinati a cadere, cedendo il passo del confronto sul piano dei valori; per nazione non si intende l’affermazione di un popolo su un altro».

Parole di commozione sono state quelle di Giovanni Benussi, dell’Associazione provinciale degli esuli, che ha ripercorso il dramma delle 350mila vittime della pulizia etnica perpetrata nel secondo dopoguerra in Istria e Dalmazia, «su persone il cui unico crimine era quello di essere italiani». Benussi ha parlato di una «strage di massa, due volte vergogna dell’umanità: prima per essere stata commessa, poi perché si è voluta dimenticare per tanti anni per comodità politica».

Alla celebrazione hanno partecipato anche le massime autorità cittadine: il prefetto, il questore e i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza. Presenti anche alcuni protagonisti diretti dell’esodo che seguì i massacri, che con commozione hanno ringraziato il sindaco per le sue «parole di speranza». I profughi istriano-dalmati arrivati a Bolzano nel dopoguerra hanno rappresentato una componente molto importante delle comunità italiana. Oltre alle cerimonie ufficiali, La Destra ha deposto una corona. Unitalia ha ricordato la figura della martire Norma Cossetto nel passaggio a lei dedicato in via del Ronco. In serata fiaccolta dei militanti di CasaPound partita da piazzetta Marcella Casagrande.













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