Il fratello poliziotto segnalato in Procura

La nota partita dal questore: «Una questione di opportunità e trasparenza: si è interessato della vicenda»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «È una questione di trasparenza e di opportunità». Così il questore Lucio Carluccio spiega la segnalazione fatta alla Procura della Repubblica nei confronti dell’ispettore Alessio Sacco Zaut, fratello di Armando, il tassista accusato da una biologa keniota di averla aggredita a ponte Palermo, la notte del 2 dicembre.

Una vicenda molto delicata e proprio per questo il questore, noto per il suo rigore, non ha voluto che ci fossero ombre o sospetti sull’operato della Questura.

Era stata proprio una pattuglia della polizia alle 1.40 di quella notte ad intervenire a ponte Palermo, dove il tassista si era fermato e aveva costretto con la forza la donna a scendere dopo averla insultata, minacciata e averle buttato giù dal ponte il cellulare con cui aveva registrato quanto accaduto.

La difesa della donna, rappresentata dall’avvocatessa Patrizia Bonera e dal collega Marco Mayr, solo pochi giorni fa aveva chiesto che l’indagine venisse tolta alla polizia e affidata ai carabinieri.

Motivo?

«Questione di opportunità», avevano spiegato dopo aver scoperto che il fratello del tassista lavora negli Uffici della Questura.

Quello che la difesa ancora non sapeva era che il questore si era già mosso anche per evitare “strumentalizzazioni”.

«Intendiamoci - ci tiene a precisare Carluccio - l’ispettore Sacco Zaut non ha fatto alcun atto concreto, non si è occupato direttamente del caso, ma si è interessato a quanto era successo al fratello. Sono stato informato da un appartenente alla Questura che mi ha fatto una relazione e io ho provveduto a segnalare la cosa alla Procura. Allo stato non c’è alcun fatto di rilevanza penale, però a mio avviso è sufficiente il suo interessamento ad un caso che non rientrava nelle sue competenze, per informare da parte mia il magistrato. Lo ripeto: è una questione di opportunità e di trasparenza che per me è fondamentale per la credibilità dell’istituzione che rappresentiamo».

La segnalazione è sul tavolo del sostituto procuratore Axel Bisignano che si sta occupando anche della denuncia presentata dalla donna nei confronti del tassista. Quest’ultimo, a suo volta assistito dagli avvocati Alberto Valenti e Andreas Tscholl, sostiene di essere lui la vittima. Due verità dunque, ma la donna in più ha in mano la registrazione audio delle minacce e degli insulti. A scatenare l’ira del tassista, la discussione sul tragitto - che secondo la cliente - sarebbe stato troppo lungo, per andare da via Maso della Pieve fino in via Palermo, dove abita.

Intanto, della vicenda del tassista tornerà ad occuparsi oggi la giunta comunale, in quanto alla luce di quanto successo, c’è l’intenzione di modificare il regolamento dei taxi, riducendo da venti a dieci giorni i tempi in cui in caso di contenzioso un tassista, che opera in virtù di una licenza comunale, può presentare le controdeduzioni. Nei prossimi giorni la commissione si riunirà nuovamente per valutare se ci sono i presupposti per sospendere la licenza a Sacco Zaut.













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