IL CASO

Il gattopardo torna davanti al giudice

Il proprietario è accusato di violazione delle norme ma vuole dimostrare che la bestia non è pericolosa



BOLZANO. Torna davanti ad un giudice la vicenda del presunto gattopardo detenuto a San Pancrazio da un sudtirolese di 56 anni che rivendica il diritto di tornare in possesso del proprio animale. Si tratta di Herbert Raich che sino ad oggi ha visto naufragare tutti i tentativi di ottenere una revoca del sequestro del felino per motivi di sicurezza. Il giudice monocratico prima ed il tribunale del riesame poi hanno ritenuto che la normativa in vigore fosse stata violata in quanto l’indagato deteneva il “micione” in assenza di una qualsiasi autorizzazione al riguardo. Come noto la bestia ora è stata affidata al Centro di recupero animali selvatici di Grosseto il cui direttore, Marco Aloisi, dovrebbe testimoniare in aula questo pomeriggio all’apertura del processo davanti al giudice Stefan Tappeiner.
Fu la Lav (lega anti vivisezione) di Bolzano ad occuparsi del trasferimento dell’animale a Grosseto, così come disposto dal giudice. L’associazione animalista ha annunciato di costituirsi parte civile nel procedimento penale.
Nel processo la Procura cercherà di dimostrare che Chiku (questo il nome del gattopardo) è palesemente un animale pericoloso posto che si tratta di un felino di 15 chili di natura selvatica, dotato di denti molto taglienti e di una naturale aggressività.
Basti pensare a quanto accadde il giorno in cui la bestia riuscì a fuggire dall'abitazione in cui ha vissuto negli ultimi anni a San Pancrazio.
Raggiunto un maso vicino, l'animale ha letteralmente sbranato e fatto a pezzi un gatto domestico. La Lav ha sempre sostenuto che la decisione del tribunale di affidare il gattopardo ad un centro specializzato «è frutto del buon senso». E lo sosterrà anche quest’ oggi vista la costituzione di parte civile. “Nonostante il gattopardo (o serval) non abbia la taglia di un leone o di una tigre, è un animale selvatico pericoloso la cui detenzione domestica è vietata dalla legge – si legge in un comunicato stamoa della Lav – rispettare la sua natura significa riconoscere che i suoi bisogni etologici non possono coincidere con la vita in un ambiente lontano dal proprio habitat”. Oltre a Gianluca Felicetti per la Lav, la Procura ha convocato per questo pomeriggio anche il dottor Giovanni Lorenzi (veterinario) e un ispettore dell’ufficio provinciale di caccia e pesca. La difesa di Herbert Raich, affidata all’avvocato Flavio Moccia, porterà in aula in qualità di testimone il dottor Michele Capasso, noto veterinario di Napoli, titolare della clinica «Fido&Felix». Chiamato a deporre anche il titolare dell’allevamento germanico dove Chiku venne acquistato.(ma.be.)
 













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