«Il giovane Bertoldi? Lo farò sgobbare sulla Costituzione»

La preside delle Marcelline “tutor” del coordinatore del Pdl «Dovrà studiare Keynes e Marx, e l’autonomia a menadito»


di Luca Fregona


BOLZANO. Un mix tra “Sos Tata” e la signorina Rottermeier di Heidi. Non è un compito facile quello che aspetta Antonella Biancofiore, chiamata dalla sorella Michaela a fare da “tutor” ad Alessandro Bertoldi, già soprannominato “Bertoldino”: 18 anni appena compiuti e un’autostrada spianata davanti. Neo coordinatore provinciale del partito e posto da capolista prenotato per le elezioni di ottobre. Il tutto con la benedizione di Silvio. Fatti due conti, il ragazzo si porterà a casa 5, 6 mila euro al mese prima ancora di avere in faccia tutti i peli della barba. Il problema è che “Bertoldino” è ancora acerbo, deve farsi le ossa. Ogni tanto sbraca. Non ha ancora il diploma in tasca, eppure la racconta a tutto il mondo. Insomma, c’è il rischio mina vagante.

Ed è qui che entra in campo l’inflessibile Antonella. Preside severa delle Marcelline e per dieci anni rigorosa consigliera comunale di An. Un panzer, Antonella. Una che si studiava tutte le carte e faceva le pulci a sindaci e assessori.

La sua missione è chiara: insegnare i fondamentali al giovane Bertoldi. Da Pareto a Keynes, passando per Degasperi, Toqueville e Rosseau. Vigorose poppate di economia, scienze politiche e diritto. E un corso accelerato di quello che si può (o non si deve) dire.

Allora preside, com’è nata questa idea del tutor?

«Niente di particolare. Si tratta solo di preparare un ragazzo che ha delle potenzialità al difficile compito di organizzare un partito».

Ma come funziona?

«Gli darò delle lezioni. Cercherò di capire quello che sa e quello che non sa, e dove intervenire. D’altronde, è il mio mestiere. Adesso dirigo una scuola ma prima insegnavo».

Ok, ma non è strano che un coordinatore provinciale che deve rimettere in piedi un Pdl a pezzi, abbia bisogno di due angeli custodi?

«Non sono d’accordo. Ogni partito dovrebbe avere una scuola per formare i suoi dirigenti. C’è bisogno di giovani preparati. Mi sembra normale che venga affiancato da persone mature che possano trasferirgli delle competenze».

Subito sul trono senza passare dal via. Non è diseducativo?

«Di questo non deve parlare con me. Non l’ho nominato io».

Certo, è stata sua sorella...

«So che è stata una decisione condivisa. Ma io non mi intrometto. Il mio è un ruolo puramente tecnico».

I maligni dicono che Michaela ha dovuto prendere un ragazzino perché non c’era rimasto più nessuno.

«Non vedo niente di male se si fa entrare un po’ d’aria fresca».

Qual è il primo libro che gli farà leggere?

«La Costituzione italiana. Da lì non si scappa. Deve impararla a memoria».

E poi?

«Un ripasso solido sull’Autonomia dell’Alto Adige e i trattati internazionali».

Cavolo, lo dice in un modo che lo vedo già inchiodato alla scrivania per tutta l’estate.

«Deve essere pronto per settembre. Ci sono le elezioni».

Un’infarinatura di economia?

«Come, no. Da Keynes in avanti».

Pure Marx?

«Pure Marx».

Il Cav non sarà contento...

«Conosci il tuo nemico».

Mi toglie una curiosità?

«Prego»

Lei era una vestale di An serissima e dedita alla causa. Adesso è preside alle Marcelline, scuola di suore. Che ci azzecca con Silvio Berlusconi?

«Non vedo la pertinenza della domanda. Io sono una docente di economia e diritto. Se me lo chiedessero, farei la stessa cosa per i giovani “pionieri” della Lista Ingroia».

Per fare da “tata” a Bertoldi prende soldi?

«Assolutamente no».

@lucafregona













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