Il Giro d’Italia oggi è a Bolzano Strade chiuse dalle 13 alle 14.40

I ciclisti sono rimasti in Alto Adige quattro giorni: si calcola che Comuni, associazioni turistiche e Provincia abbiano speso complessivamente intorno ai 570 mila euro per ospitare l’evento


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Per gli appassionati di ciclismo quella di oggi sarà l’occasione per vedere i protagonisti del Giro d’Italia transitare per Bolzano, attenzione però perché il passaggio della carovana causerà una serie di problemi alla circolazione. In una nota diffusa ieri, il Comune invita ad anticipare o posticipare i transiti nelle vie interessate al passaggio dei ciclisti, limitando gli spostamenti poiché la città sarà praticamente divisa in due. Per bypassare il capoluogo i vigili urbani consigliano l'utilizzo dell'autostrada tenendo però presente che a Bolzano nord l'incrocio con la strada statale sarà chiuso.

Il percorso. La partenza da Bressanone, dove il Giro ha fatto tappa per il giorno di riposo, è fissata intorno alle 13.40 di oggi. Quindi la carovana rosa imboccherà la strada statale che verrà chiusa al traffico: i ciclisti toccheranno Chiusa, Ponte Gardena, Campodazzo, Prato all’Isarco, Cardano, Bolzano. Poi transiteranno lungo via Innsbruck, ponte Virgolo, via Mayr Nusser, piazza Verdi, via Marconi, via Druso, via Castel Firmiano: l’arrivo in città è previsto intorno alle 14.30, ma le strade verranno chiuse tra le 13 (la chiusura potrebbe però scattare qualche minuto prima) e le 14.30-14.40 (attenzione che si tratta di orari approssimativi che dipendono dalla velocità del gruppo, ndr). Il Giro proseguirà per Appiano: i vigili urbani chiuderanno la strada statale, dall’uscita della MeBo fino al Maxi Mode Center, dalle 13.30 alle 15-15.15. Chiusa anche la strada che sale a passo Mendola, dove i ciclisti transiteranno intorno alle 15.30; quindi scenderanno in Val di Non: il traguardo è fissato intorno alle 17 ad Andalo.

Quattro giorni. Il passaggio del Giro d’Italia non è solo una manifestazione sportiva, ma anche un evento mediatico con importanti ricadute a livello turistico e questo spiega perché si fa a gara per ospitare la partenza, o meglio ancora l’arrivo di tappa che dà maggior visibilità. Ovviamente, tutto questo ha un costo che però viene ampiamente ripagato dal ritorno d’immagine: si calcola che per queste quattro giornate siano stati spesi complessivamente intorno ai 570 mila euro. «L’anno scorso - spiega il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher che domenica è salito sul palco dell’Alpe di Siusi per la premiazione - purtroppo non siamo riusciti ad avere neppure una tappa in Alto Adige. Ci siamo rifatti quest’anno: il Giro è rimasto da noi quattro giorni. Le immagini dell’Alto Adige e delle sue montagne più famose hanno fatto il giro del mondo. È un investimento che si fa, per raccogliere i frutti nel corso del tempo».

Val Badia. La tappa forse più emozionante, perché probabilmente è lì che sabato si è deciso il Giro, è stata quella della Val Badia: l’ultima volta che il Giro era passato a Corvara è stato nel 2002. «I ciclisti - spiega Claudio Canins, direttore della Maratona delle Dolomiti - hanno scalato i passi Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Falzarego, Valparola con arrivo a Corvara: è lo stesso percorso della Maratona delle Dolomiti che si disputa la prima domenica di luglio. Dalle 12.30 alle 15 le immagini della nostra vallata sono andate su Raisport e poi fino alle 17.30 in mondovisione. La trasmissione ha avuto uno share del 30%, ovvero altissimo, ciò significa che una persona su tre ha guardato il corsa rosa. Per noi è stata un’occasione importantissima per farci conoscere in tutto il mondo e diffondere l’immagine di un turismo amico dei ciclisti. Inoltre gli alberghi, i garnì e i ristoranti hanno lavorato molto bene».

Ma quanto è costato ospitare l’arrivo di tappa?

«Siamo intorno ai 200-220 mila euro - spiega Canins -suddivisi tra i Comuni di Corvara e Badia, il Consorzio turistico, la Maratona delle Dolomiti e la Provincia».

Alpe di Siusi. All’Alpe il Giro era arrivato nel 2009. Dopo sette anni di assenza, il grande ritorno domenica in una giornata perfetta anche per quanto riguarda il meteo: gli appassionati hanno invaso le strade o sono rimasti incollati al televisore per assistere alla cronoscalata Castelrotto-Alpe di Siusi. In mezzo, ad aumentare la suspence, il guasto alla bici di Vincenzo Nibali.

«È stata una giornata indimenticabile - dice Martin Plunger del Comitato che ha seguito tutta l’organizzazione della tappa -: abbiamo avuto tre ore di diretta in mondovisione. Calcoliamo che in tutto ci sarà costato intorno ai 300 mila euro, distribuiti tra Apt, Provincia e Comune. Per l’equivalente in pubblicità avremmo speso milioni di euro: ovvero cifre che nessuno ci sarebbe mai potuto permettere».

Bressanone. «Oggi la partenza alle 13.40 da Bressanone, ma dalle 9.30 alle 10 - racconta Kurt Jakomet, city marketing della città vescovile - i ciclisti attraverseranno le via della città per arrivare in piazza Duomo. Inoltre otto team hanno passato la giornata di riposo in città e per gli appassionati è stata l’occasione per vederli, fotografarli, chiedere l’autografo. Le immagini di Bressanone andranno su Rai sport, Rai cultura e Rai storia. Il tutto per una spesa complessiva che non supera i 50 mila euro».













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