Il golpe dei cartelli monolingui

Dopo l'annuncio di archiviazione della Procura, comparse nuove tabelle solo in tedesco


Mario Bertoldi


BOLZANO. La Procura è intenzionata a ritenere non percorribile la strada penale per sanzionare la violazione dell'obbligo (statutario) sulla bilinguità non solo della toponomastica ma anche delle indicazioni e informazioni che concernono la sicurezza pubblica. «E' un problema è politico e non giudiziario» ha puntualizzato qualche giorno fa il procuratore Guido Rispoli. E mentre a livello politico si cerca (faticosamente) un compromesso c'è chi ha ripreso a procedere con la logica del fatto compiuto e del sopruso imposto. Nell'alta valle di Non da pochi giorni sono stati installati nuovi cartelli segnavia in legno rigorosamente monolingui. La zona del lago di Tret, incantevole bacino immerso nel bosco, viene segnalata unicamente con la denominazione tedesca «Felixer Weiher». Anche l'indicazione della malga di San Felice è stata rigorosamente tedeschizzata con la denominazione «Felixer Alm». Il cartello è stato installato pochi giorni fa. La Procura della Repubblica è stata tempestivamente informata da alcuni escursionisti ed il procuratore Guido Rispoli starebbe valutando la possibilità di battere altre strade per verificare ipotesi di intervento concreto a livello penale. L'abuso d'ufficio, strada già seguita alcuni anni fa anche dall'allora procuratore Franco Paparella dopo la cancellazione dell'odonomastica bilingue a Termeno, si è dimostrato ipotesi penale non percorribile. Potrebbe però spuntare l'omissione di atti d'ufficio. In effetti nel settembre di due anni fa era stato il commissario del governo Fulvio Testi ad intervenire con una lettera, inviata all'Alpenverein e al Cai, in cui si ribadiva l'obbligo statutario del bilinguismo dando l'ordine di ripristinare la legalità entro il 15 ottobre successivo. Da allora non è accaduto nulla. E' vero che sono state avviate trattative tra il ministro Fitto ed il presidente della giunta provinciale altoatesina per una intesa di fondo, ma è anche vero che in due anni l'accordo non è stato raggiunto e nessun cartello è stato cambiato. Non solo. In totale spregio delle disposizioni date due anni fa dal commissario del governo, ora l'Alpenverein sta installando nuovi cartelli solo in lingua tedesca. Ecco perchè potrebbe scattare l'imputazione di omissione di atti d'ufficio.

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