Il gufo reale in città? «Viene tutte le notti a cacciare piccioni»

L’ornitologo dell’Ufficio Parchi Renato Sascor: «Nidificano sui monti intorno a Bolzano, a volta catturano pure i gatti»


di Alan Conti


BOLZANO. Abitano le nostre notti e sorvolano le piazze, le strade, gli appartamenti e i palazzi. Il gufo reale rimasto imprigionato nel Palazzo Provinciale di Piazza Magnago non è affatto imbranato o disorientato: stava semplicemente facendo quello che periodicamente fanno i gufi reali in città. A spiegarlo è Renato Sascor dell'Ufficio Parchi Provinciale autore di diverse pubblicazioni specifiche proprio su questo rapace. «Si tratta di animali notturni che cacciano, evidentemente, durante la notte». È il “cosa” che strappa qualche curiosità. «Solitamente piccioni, qualche cornacchia oppure i topi. Capita anche si avventino sui gatti». I gatti? «Sì, certo. Chiaramente non si tratta della preda preferita per ovvi motivi, ma può accadere».

Quanto deve mangiare, però, un gufo per essere sazio? «Mediamente un topo può essere sufficiente a soddisfare il fabbisogno, però si tratta di una quantità piuttosto variabile. Ci sono i periodi in cui hanno i piccoli che richiedono più attività predatoria, poi ci sono le condizioni atmosferiche». In che senso? «Quando piove tendono a non caccciare, quindi nei giorni sereni subito dopo le perturbazioni cercano di recuperare gli eventuali digiuni».

Nel gufo reale c’è un forte squilibrio dimensionale tra maschi e femmine e il sesso forte è senza dubbio il secondo.

«Sì, le femmine sono mediamente più grandi dei maschi di una volta e mezzo. Quasi il doppio, insomma. Sono più potenti e necessitano di più cibo».

Un dimorfismo che può anche avere senso in una vita comune.

«Vivono insieme, vero. Non è corretto dire, però, che cacciano sempre in coppia. Può capitare siano da soli. In genere, però, i maschi sono più agili e si occupano delle prede più piccole, mentre le femmine vanno su quelle più grandi».

A librarsi e fiondarsi in picchiata in città, però, si corrono dei pericoli evidenti. ..

«Purtroppo i fili dell’alta tensione o in generale della rete elettrica rappresentano delle trappole mortali perchè i rapaci si impigliano. Anche ad appollaiarsi corrono il rischio di toccare con il piumaggio la bassa e media tensione. Fanno ponte e finiscono fulminati. Purtroppo non è così inusuale».

Quanti sono i gufi cittadini?

«Direi con buona approssimazione circa 3 coppie. Nidificano sulle rocce vicine e si aggirano in zona urbana di notte. D’altronde ormai sono piuttosto comuni i ritrovamenti. Se pensiamo al gufo rimasto intrappolato nell’ascensore qualche mese fa ci accorgiamo che la dinamica è simile. Spesso sono i giovani poco esperti a rendersi protagonisti di queste avventure. I gufi con qualche anno di più tendono ad evitare questi pericoli. Vale anche per i fili che andrebbero interrati per molti motivi. Non solo la siurezza dei rapaci».

Non è facile la vita del gufo di città: basta sbagliare una manovra d’attacco per rischiare di rimanere intrappolato da qualche parte.

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