Il ministro Delrio: «Sacrifici anche per le autonomie speciali»

Il titolare del dicastero delle Regioni ha parlato con Durnwalder: «Chi ha di più dovrà contribuire di più»



Graziano Delrio, il nuovo ministro agli Affari regionali e alle autonomie, promette una svolta nei rapporti tra il governo e la Provincia. Si tornerà alla trattativa garantita dallo Statuto e non più alle decisioni imposte per legge che hanno contrassegnato il governo Monti. Delrio mette però in chiaro che le autonomie speciali non potranno tirarsi fuori dai sacrifici.

Con il presidente Durnwalder c'è già stata una telefonata. Vi proponiamo alcuni passaggi della prima intervista di Delrio all’Alto Adige. «Ho già avuto modo da ministro di incontrare i grandi elettori delle autonomie speciali in Parlamento e di sentire al telefono il presidente Durnwalder. Le autonomie speciali incarnano una storia, una cultura e un'istanza che è giusto continuino a essere riconosciute e sostenute. È altrettanto giusto che le autonomie si sentano parte del nuovo Patto per la Repubblica, da riscrivere insieme, con tutti i livelli delle autonomie, come un unico corpo in cui ci sia corrispondenza tra risorse e responsabilità».

Come vede il rapporto tra Stato e autonomie locali? «Ritengo sia indispensabile attuare completamente la riforma federalista avviata ed in alcuni casi, come il federalismo demaniale e i costi standard, sostenuta da un corredo normativo e solo in attesa di applicazione. Il percorso federalista è uno snodo fondamentale per fare in modo che il nostro governo sia davvero il governo delle riforme. Non c'è e non ci sarà un'aggressione alle autonomie, sarebbe sbagliata, ma sarebbe altrettanto errato volersi chiamare fuori da questo processo di riforma. Inoltre ritengo altrettanto importante modificare il Titolo V della Costituzione e rivedere la legislazione esclusiva e quella concorrente in numerose materie, che ha causato e continua a causare un eccesso di contenzioso davanti alla Suprema Corte tra Stato e Regioni».













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