Il mistero di Serafino scomparso in 50 metri

La disperazione dei familiari di Baldessari sparito tra via Resia e via Malles L’appello della figlia Nataschia: «Stiamo vivendo un incubo, aiutateci»


di Antonella Mattioli


SEGUE DALLA PRIMA PAGINA. «Sì, giuro che fino a quando non lo trovo, non mi arrendo». Da quattro giorni Carla Radini e i figli Davide e Nataschia stanno vivendo un incubo: suo marito Serafino Baldessari, 75 anni che ha lavorato una vita come infermiere al San Maurizio, è scomparso. L’allarme è scattato immediatamente e domenica nelle ricerche sono stati impegnati una settantina di uomini e 15 cani. Con il passare delle ore assieme all’angoscia cresce il senso di solitudine. Una sensazione questa che accomuna tutti i familiari degli scomparsi.

Cinquanta metri. In casa Baldessari non si danno pace all’idea che la scomparsa sia avvenuta nello spazio di cinquanta metri. La famiglia, che prima abitava in via Palermo, da cinque anni si è trasferita in una bella palazzina al civico 67 di via Malles. Baldessari, persona che i familiari descrivono come riservata, con pochi amici e senza particolari problemi di salute se non quelli legati alla pressione, era un abitudinario. «Tutti i giorni - racconta la moglie - andava, mattino e pomeriggio, a prendere Terry, il cane di mio figlio Davide, per portarlo a fare una passeggiata nelle campagne che da oltre via Resia vanno verso Ponte Adige». Ed è stato così anche sabato 17 maggio. «Serafino ha fatto colazione ed è uscito verso le 8.30. Intorno alle 10 l’ho incontrato qui all’angolo dove c’è il negozio Yamamay; gli ho detto che andavo a fare la spesa e che ci saremo rivisti per pranzo». È l’ultima volta che Carla ha visto suo marito.

Dopo quel rapido incontro Baldessari - indossava jeans neri, scarpe da ginnastica, felpa con le maniche fucsia, cappellino bianco, occhiali scuri e marsupio - è andato regolarmente dal figlio che abita al civico 50 di via Resia a prendere Terry. Ha fatto un giro di un paio d’ore e alle 12.15 era di ritorno. «Mio figlio - spiega ancora la signora Carla - mi ha detto che era normalissimo. Tanto che gli ha chiesto se aveva bisogno che tornasse a prendere Terry anche il pomeriggio. Non serviva e si sono salutati». La moglie, come di consueto, lo aspettava a casa tra le 13-13.15. Ma è in quest’ora e nei 50 metri che separano la casa della famiglia Baldessari da quella del figlio che si cela il mistero della scomparsa di quest’uomo.

L’angoscia. «Alle 13.30 non vedendolo ho cominciato a preoccuparmi, perché mio marito era molto preciso: mai successo che non venisse a pranzo puntuale. Ho chiamato mio figlio e lui mi ha detto che Serafino era andato via da casa sua da un’ora». Man mano che passavano i minuti la moglie ha cominciato ad avere il timore che fosse successo qualcosa di grave. «La prima cosa che ho fatto è andare in garage a controllare se c’era la macchina ed era regolarmente al suo posto. Non escludo però che possa aver preso la bici: ne ha più di una e si diletta a smontarle e rimontarle. Poi, pensando che potesse essersi sentito male, ho fatto un salto in cantina. Niente, neppure lì. Anzi in cantina ho trovato il cellulare che per altro usava raramente». A quel punto si è attaccata al telefono: ha chiamato la figlia nella speranza che avesse sfruttato l’ora, tra quando ha accompagnato Terry in via Resia e il pranzo, per andare in via Palermo a trovare il nipotino Kevin. Tutto inutile. «Io e mio marito - dice la figlia - quel sabato siamo rimasti a casa tutto il giorno, mio padre però non si è visto». In preda ormai al panico la signora Carla ha cominciato a battere tutti i posti frequentati dal marito: dal supermercato al tabacchino dove il sabato giocava la schedina. Non l’ha visto nessuno.

Le ricerche. Per non lasciare nulla di intentato è passata anche al negozio di parrucchieri cinesi: «Mai andato da loro, ma non si sa mai. Infatti neppure loro l’hanno visto». Quindi i figli hanno cominciato a battere le campagne intorno a via Resia e le passeggiate sul Talvera. Sono saliti al Colle e sul Renon pensando che potesse aver avuto un improvviso vuoto di memoria anche se Baldessari non ha mai sofferto di amnesie. «Solo da qualche giorno si lamentava perché aveva dei leggeri giramenti di testa, ma sabato non mi ha detto nulla». La moglie adesso ipotizza che non sentendosi bene possa aver preso la linea 10 che va in ospedale. «Magari è sceso prima ed è stato colto da malore». Ipotesi, niente altro. Nataschia ha tappezzato la città di manifesti e lancia un appello: «Siamo disperati, aiutateci».

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