Bolzano

Il Noi Techpark si allarga: polo di ricerca alimentare 

Ultimato il restauro della palazzina razionalista che accoglierà i laboratori biomedici dell’Eurac..Avviato il cantiere della sezione dedicata all’innovazione nel settore del cibo. Ed è previsto anche l’hub «green»



BOLZANO. Il centro di biomedicina che conclude la riqualificazione anche architettonica a fianco della nuova facoltà di Ingegneria, pronta invece tra due anni. Più in basso, un grande hub della ricerca alimentare si affianca a un contenitore mirato al green sugli assi dello studio delle rinnovabili anche in edilizia e con un occhio alle tecnologie idriche sostenibili.

Grandi scenari in costruzione al Noi Techpark. Visto che a Bolzano sta crescendo qualcosa che sta a metà tra un motore di ricerca di tecnologia innovativa e un campus universitario. «E spingiamo sia sull’una che sull’altra direttrice», assicura Ulrich Stofner (direttore del Techpark), «senza perdere identità. Abbiamo ricevuto i finanziamenti necessari dalla Provincia e questo consente di proseguire il cammino dell’integrazione di ulteriori aziende e startup, ma anche con la prospettiva di avere qui tra poco tempo almeno 800 studenti».

Ecco, il Noi che diventa campus. Oltre 21.800 metri quadrati per vedere Bolzano fare partire i corsi di Ingegneria elettronica, dell’automazione e informatica. E questo nel mezzo della Zona, il cuore produttivo della città, nata negli anni Trenta come fucina della grande industria pesante e che oggi verrà finalmente accompagnata nel suo cammino verso una sempre più spinta terziarizzazione innovativa da una facoltà specializzata in funzione dei suoi possibili scenari di sviluppo.

La ricerca biomedica

Conclusa invece la riqualificazione dell'edificio che diverrà il cuore delle ricerche biomediche dell’Eurac, oggi in affitto precario altrove. Sono pronti i percorsi sotterranei che lo legheranno alle strutture già al lavoro nel corpo centrale del Noi ma, soprattutto, è stato felicemente portato a termine anche un cantiere che ha salvaguardato una testimonianza del razionalismo industriale tipico della zona dell'anteguerra.

Biomedicina sarà infatti installata nella vecchia portineria a guardia dei capannoni e delle fabbriche della prima industrializzazione bolzanina, tra ex Magnesio e Speedline. questa operazione farà si che tutto il fronte del Techpark abbia ora, così come accaduto all’inizio della riqualificazione complessiva dell’area davanti alla torre piezometrica, una omogenea vesta modernista. Nel rispetto dei vecchi e dei nuovi tempi, che tendono a recuperare l'integrità delle costruzioni piuttosto che abbattere. Altre due novità in arrivo sono tutte dentro la funzione originaria del Techpark di collettore di aziende che vogliano operare e innovarsi a contatto con i centri di ricerca istituzionali.

La ricerca alimentare

Nel lotto D2 è avviata la costruzione del grande centro di ricerca alimentare, progettato dallo studio bolzanino Busselli-Scherer, un edificio che conterrà tutto ciò che il settore food si prepara a inventarsi nei prossimi decenni: dalla ricerca sulla trasformazione dei cibi, alla conservazione, alla verifica delle sue origini in termini di filiera. Dentro, sia ricercatori che collaboratori delle aziende e delle start up impegnate già nel settore.

Nel lotto di espansione D3 un secondo hub, progettato dall'architetto Simmerle, tutto mirato invece al green: dalle energie rinnovabili, all’applicazione nell’edilizia dei materiali, alla sostenibilità e, visti i tempi mai così opportuno, un centro di tecnologie idriche. Il Noi vede oggi impegnati non meno di mille addetti, specifica Stofner, «su oltre 40mila metri quadri di superficie, 60 aziende "ospiti", 30 start up e 45 laboratori di ricerca». Un «Noi» in formato minore cresce a Brunico, mirato all'automotive. Questa addizione sarà pronta nel 2023. P.CA.













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