Il Pd blocca Elena Artioli: nessuna intenzione di accettarla

Varate norme più severe per il tesseramento: due anni di attesa per chi arriva dal centrodestra



Il Pd altoatesino fa muro contro Elena Artioli. «Nessuna intenzione di accettare Elena Artioli», è la presa di posizione della assemblea provinciale del partito sulla vicenda che vede la consigliera eletta nella lista di Forza Italia-Lega-Team A nominata coordinatrice della associazione LiberalPd.

Intanto l’assemblea ha varato il nuovo regolamento per il tesseramento con misure restrittive per l’accesso da altri partiti: un anno di attesa per chi arriva da altri movimenti, due anni nel caso di chi è stato candidato in liste di centrodestra.

Questa la nota della assemblea: «Elena Artioli non è una iscritta a Partito Democratico, nè ha presentato alcuna richiesta in tal senso e nè il PD ha alcuna intenzione di accettarla. La nomina della consigliera provinciale del gruppo Team Autonomie a coordinatrice di LiberalPd è stato deciso in autonomia dai dirigenti nazionali dell'associazione, secondo quanto previsto dallo Statuto della stessa. Pur nel rispetto dei regolamenti di LiberalPd, che aveva l'obbligo di informare il gruppo dirigente del Pd provinciale, l'Assemblea stigmatizza e prende le distanze dal comportamento della Artioli, che, con spregiudicatezza, ha utilizzato e utilizza il nome del segretario nazionale e premier, Matteo Renzi, senza che lo stesso ne sia a conoscenza, ingenerando una voluta confusione di ruoli. Stiamo costruendo un Partito Democratico dei cittadini, basato sulla partecipazione. Un PD con idee e progetti forti e concreti per l'Alto Adige, l'Italia e l'Europa. Un partito, appunto, e non un taxi sul quale salire al momento più propizio. La storia politica della Artioli, che ha cambiato cinque partiti in pochi anni (dalla Svp a Forza Italia, passando per la Lega), le idee che ha portato avanti e le posizioni espresse, anche nell'ultima campagna per le elezioni provinciali, anche nei confronti del PD, sono quello che di più lontano possa esserci dal Partito Democratico.

Il Partito Democratico è inclusivo e aperto, ma di certo non sono questi i modi, le forme e i percorsi per farne parte. Questo per il rispetto di una forza politica seria, ma soprattutto per il rispetto di tutti gli iscritti, i militanti e gli elettori, che credono nel progetto e anche alle ultime elezioni europee hanno dato fiducia all'unica vera forza del cambiamento. Scorciatoie, o operazioni di mero marketing, non sono comprensibili e sono in contrasto con i principi e i valori del Pd».













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