Il Pd: il test di lingue in Provincianon può sostituire il patentino
Tommasini frena Widmann: "La sua proposta suscita molte perplessità, chi ha già un titolo che attesta la conoscenza dell'italiano e del tedesco non ha bisogno di essere sottoposto a ulteriori verifiche"
BOLZANO. Il Partito Democratico blocca sul nascere la proposta dell'assessore Widmann di introdurre un test linguistico aggiuntivo al patentino per i provinciali neoassunti. «Chi ha già un titolo che attesta la conoscenza dell'italiano e del tedesco non ha bisogno di essere sottoposto a ulteriori verifiche», affermano all'unisono i due assessori Christian Tommasini e Roberto Bizzo.
LA PROPOSTA. Oggi in giunta provinciale si dovrebbe discutere un promemoria dell'assessore al personale Thomas Widmann. Sostanzialmente si prevede di introdurre un test linguistico per i provinciali neoassunti, perché nella pratica è stato accertato che spesso, nonostante il possesso del patentino di bilinguismo, i dipendenti pubblici fanno fatica ad esprimersi correttamente nella seconda lingua. Durante i primi sei mesi di prova, dunque, una commissione interna avrebbe il compito di accertare se il neoassunto è effettivamente bilingue oppure no.
I DUBBI DEL PD. L'idea di Widmann finora non è stata discussa con i partner di coalizione del Pd. Che in attesa di vedere la proposta nero su bianco, si dicono molto perplessi. Il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini non nasconde la sua contrarietà: «Attendiamo che l'assessore al personale ci illustri più in dettaglio la sua proposta. Se verranno confermate le anticipazioni di questi giorni, ci sarà da discutere perché le perplessità sarebbero diverse. Soprattutto, questo test aggiuntivo andrebbe a sovrapporsi al patentino. Ma per noi basta quello, non c'è bisogno di ulteriori esami. Detto questo, è chiaro che la conoscenza di entrambe le lingue deve restare un requisito essenziale per lavorare nel settore pubblico per potersi confrontare con i colleghi e i cittadini: ma l'esame di bilinguismo dovrebbe essere più che sufficiente per garantire la conoscenza sia dell'italiano sia del tedesco».
Concetti ribaditi anche dall'assessore provinciale al lavoro e alle finanze Roberto Bizzo: «In attesa di conoscerla meglio durante la riunione di giunta, ritengo la proposta di Widmann inopportuna e non condivisibile. Non possiamo introdurre esami ulteriori a quelli che una persona ha già sostenuto. Una volta che qualcuno ha acquisito un titolo, vale quello. Non si può certo pretendere di riverificare le conoscenze attestate da un determinato titolo».
IL NO DEI SINDACATI. Si sono già espressi anche i sindacati: «Una proposta inattuabile a livello giuridico», attacca Dodo Detassis della Uil. «Il patentino deve bastare, semmai cambiamo l'esame di bilinguismo non i criteri di assunzione», ribadisce Gianluca Moggio del Gs. E anche Cornelia Brugger della Cgil è contraria: «Meglio introdurre l'immersione linguistica a scuola».
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