Il Prefetto: alcol vietato nei bar ai minori di 18 anni

Dopo 4 mesi il Governo ha risposto agli albergatori (Hgv). La tesi: «Somministrare è come vendere, quindi stop»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. D’ora in poi i baristi non potranno più somministrare alcol ai minori di 18 anni. La notizia è stata ufficializzata ieri, con una lunga nota a Comuni e Provincia, dal Prefetto Valerio Valenti che - dopo aver chiesto un’interpretazione autentica sulla legge in vigore al Ministero dell’Interno - ha risposto ad un quesito posto a febbraio dall’Unione albergatori e pubblici esercenti (Hgv). Di fatto la vendita di alcolici (già proibita agli under 18 nei supermercati e negli altri negozi) è stata equiparata alla somministrazione, sebbene la legge in vigore potesse anche far pensare al contrario.

La notizia non è stata accolta bene dalle associazioni di categoria, che temono una perdita rilevante in termini di affari. I ragazzi di 16 e 17 anni sono, infatti, tra i clienti più assidui di molti locali, in città ma anche in molti paesini delle vallate. «Rispetteremo quest’interpretazione - ha assicurato ieri il nuovo presidente dell’Hgv ed ex senatore Svp Manfred Pinzger - ma non appena si presenterà l’occasione ci adopereremo per rivedere la norma. Non è vietando la somministrazione di alcol nei bar che si risolve il problema. Molti ragazzi, oggi, consumano birra e superalcolici, che si portano da casa, nei parcheggi fuori dai pub e dalle discoteche».

Il quesito. A farsi avanti lo scorso febbraio sono stati l’ex presidente degli albergatori Meister e il direttore Gruber, che hanno chiesto al Commissariato del Governo un parere sull’interpretazione della normativa in materia di somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori, regolamentata dall’articolo 14 ter della legge 125/2001 (la legge quadro in materia di vendita e somministrazione di “alcol e problemi correlati”), il tutto in relazione alle modifiche apportate dall’articolo 7 della legge 189/2012 (decreto Balduzzi).

«La questione segnalata - scrive il Prefetto rispondendo agli albergatori, ma per conoscenza anche a Comuni e Provincia - riguarda il fatto se il limite di età dei 18 anni, previsto per la vendita di alcol debba estendersi anche al divieto di somministrazione di alcolici, per il quale l’articolo 689 del codice penale prevede, invece, il limite dei 16 anni».

Il Prefetto, vista la delicatezza della materia e la necessità di arrivare «ad un’interpretazione univoca» della normativa» ha chiesto lumi al Ministero dell’Interno, che nel giro di quattro mesi ha fornito un’interpretazione autentica, che farà testo dunque non solo per i baristi altoatesini ma anche per quelli del resto d’Italia.

Il parere del Ministero. «Il Ministero dell’Interno - prosegue nella lunga nota il Prefetto Valerio Valenti - ha espresso l’avviso che il divieto di vendita di alcolici, previsto dall’articolo 14 ter, riguardi anche la somministrazione ai minori di 18 anni».

Secondo il Ministero il legislatore, riferendosi genericamente alla “vendita” e non alla “vendita per asporto”, «non può che aver inteso comprendere nella prima anche il termine somministrazione».

Il Ministero ha sottolineato poi che la legge del 1991, definendo la somministrazione come “una vendita per il consumo sul posto”, chiarisce che anche essa rientra nel più ampio concetto di vendita. C’è poi l’articolo 7, comma 3, del decreto Balduzzi, che introduce la previsione della sanzione anche per chi “somministra bevande alcoliche con i distributori automatici”. E questo sarebbe un’ulteriore riprova che il legislatore con il termine “somministrare” intenda più genericamente l’azione di fornire bevande alcoliche ad un cliente, «rientrando - continua Valenti - nel concetto di vendita».

La tutela della salute. C’è poi un altro passaggio interessante che si riferisce alla tutela della salute, che ha notevole importanza visto che si riferisce ai ragazzi di 16 e 17 anni, che non di rado purtroppo abusano di alcol. Anche (ma non solo) al bar, con gli amici. «Il Ministero - si legge nel documento inviato dal Prefetto a Provincia e Comuni - ha sottolineato, infine, che queste considerazioni sono in linea anche con le finalità della norma che introduce il divieto, che “mira allo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”». Alla luce di tutto ciò il Ministero - conclude il Prefetto - «ha confermato che il divieto di vendita di alcolici ai minori di 18 anni comprende anche la somministrazione di bevande alcoliche ai minori tra i 16 e i 18 anni».

I cartelli. Molti esercenti, come hanno confermato ieri le associazioni di categoria, non sanno nemmeno di questo parere e hanno ancora esposti all’interno dei bar i cartelli con il divieto di somministrazione ai minori di 16 anni. «Attendiamo direttive precise - spiega Mirco Benetello, vicedirettore di Confesercenti - per i nuovi cartelli. Certamente si tratta dell’ennesima misura che penalizza una categoria, come quella dei baristi, che già devono fare i conti con le pesanti prescrizioni per altoparlanti, sicurezza, slot e divieti vari di fare musica».

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