Il premier Letta «silura» la Biancofiore
Infuriata la deputata: «È mobbing». Il presidente del Consiglio spiega: voglio far capire che sono cambiate le cose
BOLZANO. È successo davvero. Michaela Biancofiore è fuori dal governo. Letta ha accettato le sue dimissioni, quelle consegnate insieme a ministri e sottosegretari del Pdl. Ha accettato solo le sue. Se l’ormai ex sottosegretario del Pdl coltivava una speranza, questa è andata in frantumi ieri intorno a mezzogiorno, quando è arrivata la conferma più ufficiale che ci potesse essere. Enrico Letta. Furente la parlamentare, che si aspetta un chiarimento del vicepremier Alfano (Pdl). Non ha dubbi sulle ragioni della sua esclusione. Colpire una berlusconiana doc. Intervistato da SkyTg24, il premier ha confermato di avere accettato le dimissioni del sottosegretario. Ma non era tutto rientrato? La squadra governativa del Pdl, annunciato il rifiuto dello stesso Letta delle dimissioni, votata la fiducia, non era rimasta tutta al proprio posto? Eh no, ha spiegato Letta. Questa la ricostruzione del premier: «In vista del voto di fiducia, la discussione con i ministri aveva portato al ritiro delle dimissioni e anche alcuni sottosegretari avevano ritirato le loro. Il sottosegretario Biancofiore non ha ritirato le dimissioni quel giorno. Per fare capire che le cose sono cambiate ho deciso di accettarle».
Michaela Biancofiore è caduta dalle nuvole. Mercoledì pomeriggio, dopo avere votato la fiducia, aveva risposto così alla domanda sul suo ruolo di sottosegretario: «Resto al mio posto. Letta ha respinto le dimissioni di tutta la squadra governativa».
È la versione che ha ripetuto ieri a tutti coloro che le chiedevano cosa stesse succedendo. E ancora una volta la notizia le è arrivata dai media. Da fonti governative, nemmeno una telefonata. «Apprendo ancora una volta da un mezzo di informazione nazionale che le mie dimissioni sarebbero state accettate per una formalità», è lo sfogo di Biancofiore, «Come tutte le agenzie avevano battuto, i ministri non hanno ritirato le dimissioni, ma sono state respinte dallo stesso Letta. Cosa confermata dallo stesso premier anche per i sottosegretari nel corso delle dichiarazioni sul voto di fiducia alla Camera. Attendo un intervento dal vice premier Alfano nonché segretario del mio partito, affinché renda noto se si tratta di una epurazione frutto di una precisa scelta politica, di mobbing che nulla ha a che vedere con l'unità del partito da più parti evocata».
In serata è arrivata la protesta di alcune esponenti del Pdl. Così la deputata Gabriella Giammanco: «La vicenda legata alle dimissioni di Michaela Biancofiore è assurda e scandalosa». Aggiunge Debora Bergamini: «Nel governo Letta ci sono figli e figliastri. Michaela, purtroppo, essendo una berlusconiana di ferro, rientra nella seconda categoria». Interviene anche Renata Polverini: «Non si capisce la decisione di Letta». L’assessore Elmar Picherl Rolle (Svp) invece infierisce. «Una buona notizia per tutti».
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